Sommario dei contenuti
Le Costellazioni Familiari Sistemiche
secondo B. Hellinger
Le Costellazioni Familiari rappresentano un metodo per risolvere conflitti nelle relazioni e nevrosi personali. Fondata da Bert Hellinger (1925-2019), psicologo e terapeuta tedesco, la metodologia si è diffusa in Europa e nel resto del mondo per la sua riconosciuta efficacia. Il sistema di cura delle Costellazioni Familiari viene applicato nei più diversi campi della vita sociale, in pratica è applicabile laddove esistono dei sistemi di relazioni umane. Soprattutto è all’interno del clan familiare che questo metodo manifesta tutta la sua potenza ed efficacia.
Le Costellazioni Familiari Sistemiche vengono anche chiamate Costellazioni Fenomenologiche.
Le Costellazioni Familiari Sistemiche sono efficacissime nel ristabilire l’equilibrio all’interno delle relazioni umane. Quindi sono molto indicate nelle terapie familiari, di gruppo, di coppia, individuale, nella scuola, negli ospedali, negli uffici, in azienda, nelle carceri. La caratteristica principale delle Costellazioni Familiari Sistemiche è quella di fare riferimento agli “Ordini dell’Amore” e alle forze guaritrici radicate nel Sistema Familiare.
Chi era Bert Hellinger: vita ed esperienze
Bert Hellinger considera i suoi genitori e la sua casa d’infanzia come la prima grande influenza sul suo lavoro successivo. La loro particolare forma di fede forniva all’intera famiglia un’immunità contro il credere alle distorsioni del nazionalsocialismo. A causa delle sue ripetute assenze dalle riunioni obbligatorie dell’Organizzazione della Gioventù Hitleriana e della sua partecipazione a un’organizzazione giovanile cattolica illegale, fu infine classificato dalla Gestapo come “Sospettato di essere un nemico del popolo”. La sua fuga dalla Gestapo è stata paradossalmente possibile quando è stato arruolato. A soli 17 anni, è diventato un soldato e ha vissuto la realtà del combattimento, della cattura, della sconfitta e della vita in un campo di prigionia in Belgio con gli alleati.
La seconda grande influenza fu certamente il suo desiderio d’infanzia di diventare sacerdote. All’età di 20 anni, subito dopo essere uscito dal campo di prigionia, entrò in un ordine religioso cattolico e iniziò il lungo processo di purificazione del corpo, della mente e dello spirito nel silenzio, nello studio, nella contemplazione e nella meditazione.
B. Hellinger trascorse 16 anni in Sud Africa come missionario presso gli Zulu. Questa esperienza ha contribuito a plasmare profondamente il suo lavoro successivo. Lì diresse una grande scuola, insegnando e contemporaneamente agendo come parroco. La sua peculiare capacità di percepire i sistemi nelle relazioni e il suo interesse per la comunanza umana alla base della diversità culturale, divenne evidente in quegli anni. Ha visto che molti rituali e usanze zulù avevano una struttura e una funzione simili agli elementi della Messa cattolica, indicando esperienze umane comuni.
La successiva grande influenza fu la sua partecipazione a una formazione ecumenica interrazziale nelle dinamiche di gruppo guidata dal clero anglicano. Avevano portato dagli Stati Uniti una forma di lavoro con gruppi che apprezzavano il dialogo, la fenomenologia e l’esperienza umana individuale. Ha sperimentato, per la prima volta, una nuova dimensione della cura delle anime.
Hellinger racconta come una volta uno dei formatori chiese al gruppo: “Cosa è più importante per te, i tuoi ideali o le persone? Quale sacrificheresti per l’altro?” Seguì una notte insonne, poiché le implicazioni della domanda erano profonde. Hellinger dice: “Sono molto grato a quel ministro per averlo chiesto. In un certo senso, la domanda ha cambiato la mia vita. Da allora quell’orientamento fondamentale verso le persone ha plasmato tutto il mio lavoro. Una buona domanda vale molto”.
La sua decisione di lasciare l’ordine religioso dopo 25 anni è stata pacifica. Descrive come sia diventato gradualmente chiaro che l’essere sacerdote non era più un’espressione appropriata della sua crescita interiore. Con caratteristica impeccabilità e conseguente azione, rinunciò alla vita che aveva conosciuto così a lungo. Ritornato in Germania, iniziò una formazione psicoanalitica a Vienna, conobbe la sua futura moglie, Herta, e si sposarono poco dopo. Dalla loro relazione non nacquero figli.
La psicoanalisi sarebbe stata la prossima grande influenza. Come per tutto ciò che ha fatto, si è gettato nella sua formazione psicoanalitica, leggendo infine le opere complete di Freud e anche gran parte dell’altra letteratura rilevante. Ma con un altrettanto tipico amore per l’indagine, quando il suo analista di formazione gli diede una copia di Primal Scream di Janov poco prima che completasse la sua formazione (un libro che l’analista di formazione stesso non aveva letto), Hellinger volle immediatamente saperne di più. Ha visitato Janov negli Stati Uniti, completando infine una formazione di nove mesi con lui e il suo ex assistente capo a Los Angeles e Denver.
Hellinger ha sviluppato un interesse per la terapia della Gestalt attraverso Ruth Cohen e Hilarion Petzold e si è formato con entrambi. Ha incontrato Fanita English durante questo periodo e attraverso di lei è stato introdotto all’Analisi Transazionale e al lavoro di Eric Bern. Con la moglie Herta ha integrato quanto già appreso sulla dinamica di gruppo e sulla psicoanalisi con la Gestalt Therapy, la Primal Therapy e l’Analisi Transazionale. Il suo lavoro con l’analisi dei copioni ha portato alla scoperta che alcuni copioni funzionano attraverso le generazioni e nei sistemi di relazioni familiari. Anche la dinamica dell’identificazione divenne gradualmente chiara durante questo periodo.
La sua formazione in terapia familiare proviene ancora una volta da Ruth McClendon, ma anche da Leslie Kadis. Con loro ha incontrato per la prima volta le costellazioni familiari. “Sono rimasto molto colpito dal loro lavoro, ma non riuscivo a capirlo. Tuttavia, ho deciso che volevo lavorare in modo sistematico. Poi ho pensato al lavoro che stavo già facendo e ho capito: ‘Anche questo va bene. Non ho intenzione di rinunciare a questo prima di aver compreso davvero la terapia familiare sistemica.’ Quindi ho continuato a fare quello che stavo facendo. Dopo un anno, ci ho pensato di nuovo e sono stato sorpreso di scoprire che stavo lavorando in modo sistematico”.
Come funzionano le costellazioni familiari
Applicando il metodo delle Costellazioni Familiari Sistemiche ci si accorge come lo svolgimento della nostra vita in certi casi può seguire destini e sentimenti che non sono veramente nostri. Gli eventi che si prospettano potrebbero essere anche malattie gravi, desiderio di morte, problemi sul lavoro e possono dipendere da grovigli sistemici familiari.
Gli irretimenti sistemici che condizionano il destino vengono portati alla luce attraverso il processo delle Costellazioni Familiari Sistemiche.
Albert Einstein e la sua visione sistemica.
“Ogni essere umano è parte di un tutto chiamato Universo. Egli sperimenta i suoi pensieri e i sentimenti come qualcosa di separato dal resto: una specie di illusione ottica della coscienza. Questa illusione è una specie di prigione. Il nostro compito deve essere quello di liberare noi stessi da questa prigione attraverso l’allargamento del nostro circolo di conoscenza e comprensione, sino ad includere tutte le creature viventi e l’interezza della natura nella sua bellezza.”
Ma perchè questo accade? Guidati dalla nostra Anima seguiamo dentro di noi una intelligenza costituita da una struttura arcaica, cieca e inconscia, preposta alla coesione e all’appartenenza nel sistema familiare. Questa intelligenza richiama continuamente l’attenzione alle sue regole dell’Amore ed ai suoi Ordini dell’Amore.
Per questo, se un membro di una famiglia è stato dimenticato o escluso, può accadere che attraverso un altro membro giovane, appartenente a generazioni successive ed il quale è ignaro ed all’oscuro della storia di questo suo predecessore, potrebbe attrarre su di sé il destino del predecessore stesso. Cercherà in questo modo di rappresentarlo affinchè egli venga riconosciuto al suo posto di famiglia. Insisterà nel suo intento modificando la sua vita, fino al raggiungimento del suo obbiettivo ed a costo di seguire il suo predecessore nella sua tragica sorte.
Nei seminari di Costellazioni Familiari Sistemiche si ricercano quei legami familiari, mal interpretati, che influiscono sul destino e generano sofferenza. Sono i cosiddetti Irretimenti sistemici che attraverso l’osservazione delle segnature iridologiche di natura genetica, vengono ora più facilmente alla luce con l’Iridologia Familiare.
Per saperne di più puoi scaricare gratuitamente il nostro
Corso Base di COSTELLAZIONI FAMILIARI
Vi invito inoltre alla lettura dell’interessante articolo intitolato
Grazie caro Spiegel
Per comprendere meglio lo svolgimento delle Costellazioni Familiari Sistemiche consigliamo la lettura dei testi scritti da Bert Hellinger. Inoltre consigliamo anche la lettura di un testo esaustivo sul funzionamento delle Costellazioni Familiari Sistemiche, semplice e comprensivo come il seguente:
“Senza radici non si vola. La terapia sistemica di Bert Hellinger”
di Bertold Ulsamer – Ed.Crisalide
“Sembra che al giorno d’oggi all’uomo stiano veramente crescendo le ali, tanto si vola in alto; il progresso e la scienza stanno facendo passi da gigante ma contemporaneamente a tutto ciò purtroppo aumentano le guerre, le catastrofi ambientali e le paure dell’uomo. Le ali ci sono, mancano le radici“.
Queste radici secondo Ulsamer sono da ritrovare prima di tutto nella famiglia, “terreno in cui siamo radicati”, e nel ristabilimento dell’equilibrio familiare.
Nel volume viene spiegata in modo divulgativo la terapia delle “Costellazioni familiari Sitemiche”, sviluppata da Bert Hellinger, che si avvale di rappresentazioni familiari dalle quali possono emergere una lunga serie di conflitti, visualizzabili spesso in modo chiaro e sintetico, una sorta di mappa concettuale a partire dalla quale ricostruire le dinamiche interne di gruppo e personali.
Tra le modalità migliori per compiere una rappresentazione di questa natura l’autore cita la partecipazione ad un seminario di Costellazioni Familiari Sistemiche.
Nella terapia con le Costellazioni Familiari Sistemiche, il punto focale è l’inizio, quando il terapeuta pone al paziente – definito dall’autore anche cliente – domande sugli aneddoti della sua famiglia fino alle ultime due generazioni. Un gesto performativo dunque che si avvale della collaborazione dei parenti. Seguono momenti dialogici nei quali il terapeuta domanda agli intervenuti come si sentono, cosa provano e così via. L’assunto di questo procedimento sta nella convinzione che in tutte le famiglie ci siano delle affinità profonde; in altre parole secondo Ulsamer figli e genitori condividono inconsciamente alcuni fattori psicologici trasmissibili, come se la famiglia fosse un sistema nevralgico interdipendente nel quale ogni rottura dell’equilibrio non può restare priva, generando di conseguenza altri sbilanciamenti.
Tutto ciò è fondamentale in quanto l’autore presuppone che i sensi di colpa, espressi o latenti che siano, si trasmettano ai figli e ai figli dei figli, un meccanismo che Hellinger, ideatore della terapia Costellazioni Familiari Sistemiche, chiama “irretimento”, fenomeno capace di causare depressioni e altri disturbi psicologici.
Per ulteriori notizie sulle Costellazioni Familiari Sistemiche, leggi anche la RECENSIONE a cura di TAMARA FABBIANI del libro: Senza radici non si vola
Nelle pagine di questo sito web facciamo soltanto informazione.
Le nozioni riportate NON sono da utilizzare
per scopi diagnostici o terapeutici.
Per qualsiasi diagnosi e/o trattamento di malattie rivolgersi
al proprio medico e/o ad uno specialista.