Dare e Ricevere,
secondo gli Ordini dell’Amore di Bert Hellinger,
esigono l’equilibrio come componente essenziale.
Le relazioni umane si possono indebolire oppure rinforzare in funzione di diversi fattori. Uno dei fattori essenziali nella dinamica relazionale è rappresentato dall’equilibrio fra dare e ricevere. Tuttavia va tenuto conto che la percezione dell’equilibrio tra Dare e Ricevere non si forma attraverso valutazioni di livello quantitativo di ciò che si riceve o si dona. Regalare un asciugacapelli ad una persona calva non rinforza il legame. L’equilibrio fra dare e ricevere piuttosto è basato sul grado di soddisfazione rispetto a ciò che ci si scambia, che può essere anche di natura molto diversa. Donare ciò di cui l’altro ha bisogno fa scattare il meccanismo del rinforzare il legame.
Allo stesso modo ricambiare un dono ricevuto contribuisce a rinforzare il legame. C’è da dire che la dinamica Dare-Ricevere esiste anche fra genitori e figli, nel senso che il punto di equilibrio è rappresentato dal fatto che i genitori sempre danno ed i figli sempre ricevono. Qualora così non fosse per i figli che pensano di dover ricambiare i loro genitori, la coscienza percepirà un enorme disagio trasmettendo forte dolore nella vita di quei figli. L’equilibrio tra Dare e Ricevere rinforza enormemente il legame di coppia.
Esso è anche importante nei rapporti sociali come ad esempio fra soci in affari, oppure nelle relazioni politiche dove lo scambio di favori è la regola del gioco. Va detto che l’equilibrio fra Dare-Ricevere è importante in ogni organizzazione sociale. La coscienza vigila sull’equilibrio e quando si apre un debito dopo aver ricevuto da qualcuno, subito essa agisce sostenuta dalla spinta del senso di colpa. Così come all’accendersi di un credito per aver dato qualcosa, il senso d’innocenza sosterrà la coscienza verso un sentimento d’atteso contraccambio.
Spesso gli “innocenti” pretendono di essere ricambiati e questa è una posizione di forza nelle relazioni, la quale genera sofferenza nel sistema. Infatti a più riprese abbiamo sentito dire: “Dopo tutto quello che ho fatto per te…”
La dinamica Dare-Ricevere produce un tipo di coscienza che si forma nelle varie fasi di crescita durante la vita di relazione. Infatti, come già detto, alla nascita il figlio conosce solo il Ricevere, poichè la sua prima relazione è con l’eterno Dare del genitore. Solo successivamente con l’istaurarsi di nuove relazioni di diversa natura, egli potrà sperimentare l’equilibrio fra Dare-Ricevere. Questi concetti sono rappresentati nell’iride da macroaree specifiche.
Ogni macroarea dell’iride sarà a sua volta distinta in zone più specifiche rispetto al contenuto relazionale/conflittuale alla base dell’irretimento sistemico.
Livelli di equilibrio fra Dare e Ricevere
Possiamo quindi affermare che Dare e Ricevere quando in armonia tra loro, generano benessere nella nostra esistenza. Il costante equilibrio tra il voler dare ed il dover ricevere, genera il raggiungimento di un bilanciamento: ciò accade qualora chi riceve può anche dare a sua volta mentre chi dà riesce anche ricevere. Può apparire un meccanismo automatico, ma implica alcuni interessanti livelli percepiti dalla coscienza:
PRIMO LIVELLO: resta difficile ricevere dagli altri, perché ricevere corrisponde a sentirsi in obbligo di debito; si perde la propria innocenza , si è obbligati verso il donatore e la libertà da questo vincolo si esprime in noi come dovere nel restituire. E’ più semplice non ricevere niente, in modo da non dover dare niente.
Secondo B. Hellinger il tentativo di mantenere la propria innocenza ci porta però a non immergerci nella vita, mentre la vita richiede impegno e soprattutto partecipazione: chi rimane fuori dal gioco si esclude. Chi attua questa scelta potrebbe sentirsi migliore degli altri, più puro o superiore, ma nello stesso tempo sarà profondamente vuoto ed insoddisfatto.
SECONDO LIVELLO: Bert Hellinger chiama questa condizione “Sindrome del benefattore”, ed è la situazione di chi vuole dare più di quello che si ha ricevuto.
Questo possono farlo solo due categorie: i genitori verso i figli e tutti coloro che per loro posizione sociale debbono prendersi cura di altri (insegnanti, tutori, etc). Chi, non trovandosi in quetse due categorie, adotta il modo di pensare: “Va meglio quando sei tu a sintirti in obbligo, rispetto a sentirmi in debito io”, induce un forte squilibrio nelle relazioni.
In questi casi il “benefattore” sarà spesso evitato e potrà anche sentirsi solo, arrivando a considerare gli altri come degli ingrati.
TERZO LIVELLO: L’equilibrio e l’armonia risiedono nello scambio, nel dare e nel ricevere reciprocamente , nel bilanciare le forze e la reciproca soddisfazione. Bert Hellinger suggerisce che lo scambio ci dona “una felicità non regalata, ma costruita”. Dopo uno scambio reciproco ci si sente apposto, libero e felice di aver costruito nella pace.
QUARTO Livello: Ed infine quando non possiamo ricambiare abbiamo quella enorme possibilità di compensazione rappresentata dal ringraziare. In molte circostanze dire GRAZIE è l’unica possibilità di chi riceve per compensare. Persone in gravi situazioni di disagio come malattie, handicap, eventi inaspettati ed insormontabili, in condizioni di estremo bisogno hanno la possibilità di riconoscere chi loro da col cuore e ringraziare. La parola Grazie fa scattare in noi profondi e straordinari meccanismi emozionali, i quali uniscono ad un livello superiore.
Dare e Ricevere tra genitori e figli
L’equilibrio tra dare e ricevere assume un aspetto particolare nella relazione genitore-figlio. Nell’esperienza delle costellazioni familiari è emerso chiaramente che la coscienza sistemica è pacificata quando i genitori sono sempre orientati nel dare ed i figli sono sempre predisposti a ricevere. Una dinamica siffatta alimenta le buone relazioni. In effetti la relazione più importante con un bambino è quella che sviluppa con il genitore o chi si prende cura di lui. I bambini imparano a conoscere il mondo che li circonda attraverso una relazione positiva genitore-figlio. Mentre crescono e cambiano, i bambini guardano ai loro genitori per determinare se sono al sicuro, protetti e amati. È anche la base da cui costruiranno le loro relazioni future.
Inoltre, quando la relazione di coppia è instabile, i figli ne risentono in modo importante. Infatti come spiegato in questa ricerca, nella ricerca dei fattori di rischio familiari, l’instabilità della relazione materna, caratterizzata da transizioni nella relazione intima con il partner (vale a dire, l’inizio di nuove relazioni, rotture, trasferirsi con un partner), è stata identificata come un precursore coerente dei problemi di esternalizzazione nell’infanzia.
I genitori possono costruire una buona relazione con i loro figli, trascorrendo del tempo di qualità insieme e creando un ambiente in cui il figlio si senta a proprio agio nell’esplorare. Non esiste un manuale segreto o un approccio garantito per ottenere una buona relazione, infatti le difficoltà sono numerose. Tuttavia, continuando a lavorare per migliorare la relazione, i vostri figli sicuramente fioriranno.
Di seguito qualche consiglio:
– Mostrare il proprio amore
– Dire spesso “Ti amo”
– Stabilire confini, regole e conseguenze
– Ascoltare ed entrare in empatia
– Giocare insieme
– Essere disponibile e senza distrazioni
– Consumare i pasti insieme
– Creare rituali genitore-figlio
Si tratta solo di qualche linea guida poichè malintesi, errori strategici, debolezze emozionali, stanchezza e quanto altro, renderanno il lavoro di genitore pieno di imprevisti. Volersi bene come essere umani, ripulendo il campo da discipline precostituite di qualsiasi natura, può aiutare a costruire dei sani legami affettivi.
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