In questo articolo tratteremo il funzionamento delle difese immunitarie dell’organismo vedremo gli integratori per il Sistema Immunitario più efficaci.
Sommario dei contenuti
Introduzione al sistema immunitario
Il sistema immunitario rappresenta complessivamente il meccanismo di difesa del corpo. Con le sue numerose tipologie di cellule è praticamente presente in ogni distretto organico; il compito del sistema immunitario è di vigilare e proteggere l’organismo dagli insulti di agenti patogeni (virus, batteri, parassiti e funghi), sostanze tossiche e cellule cancerose. In sintesi l’obbiettivo del sistema immunitario è di conservare la salute dell’organismo più a lungo possibile.
Nella maggior parte delle persone, in particolare quelle giovani ed in buona salute, il sistema immunitario riesce ad assolvere senza problemi questo suo compito. Tuttavia ci sono alcune circostanze in cui le difese immunitarie basse diventano inefficaci, lasciando in questo modo l’organismo più esposto e suscettibile alle malattie. In questi casi a salvaguardia della salute andrebbe presa in seria considerazione l’utilizzo di integratori per il sistema immunitario a sostegno del deficit delle difese.
Gli organi principali del sistema immunitario
A. Timo: Il timo è un organo situato nella parte superiore del torace dove maturano le cellule T. In primo luogo, i linfociti (un tipo di globuli bianchi) destinati a diventare cellule T lasciano il midollo osseo e trovano la loro strada verso il timo dove vengono poi “educati” a diventare cellule T mature.
B. Fegato: Il fegato è il principale organo responsabile della produzione di proteine del sistema del complemento. Inoltre, contiene un gran numero di cellule fagocitiche (un tipo specifico di globuli bianchi) che ingeriscono i batteri nel sangue mentre passa attraverso il fegato.
C. Midollo osseo: il midollo osseo è il luogo in cui tutte le cellule del sistema immunitario iniziano il loro sviluppo dalle cellule staminali.
D. Tonsille: Le tonsille sono raccolte di linfociti nella gola.
E. Linfonodi: i linfonodi sono raccolte di cellule B e cellule T in tutto il corpo. Le cellule si riuniscono nei linfonodi per comunicare tra loro. I linfonodi possono gonfiarsi quando stanno combattendo un’infezione.
F. Milza: La milza è una raccolta di cellule B, cellule T e monociti. Serve a filtrare il sangue e fornire un sito per l’interazione tra invasori/germi e cellule del sistema immunitario.
G. Sangue: Il sangue è contenuto all’interno del sistema circolatorio che trasporta le cellule e le proteine del sistema immunitario da una parte all’altra del corpo.
Le cellule del sistema immunitario
Il sistema immunitario è costituito da varie tipologie di cellule, ognuna con il proprio compito. Il primo gruppo di cellule appartiene al ramo del sistema immunitario Innato, ovvero già presente dall’infanzia e presente fino in tarda età. Il secondo gruppo di cellule sul secondo ramo, costituisce il sistema immunitario Adattativo, ovvero in grado di memorizzare la specificità dell’invasore e costituire una difesa specifica e mirata, pronta ed efficiente in occasione del prossimo attacco.
Linea Ematopoietica del SISTEMA IMMUNITARIO INNATO
I progenitori mieloidi danno origine a neutrofili, eosinofili, basofili (dal nome delle loro caratteristiche di colorazione), mastociti e monociti, che si differenziano ulteriormente in cellule dendritiche (DC) e macrofagi.
I neutrofili , insieme agli eosinofili e ai basofili, sono granulociti (cellule contenenti granuli), che appartengono a una famiglia di leucociti noti come polimorfonucleati (PMN) a causa dei loro nuclei multilobati. I neutrofili sono i fagociti più comuni, essendo i primi ad arrivare nel sito del danno tissutale. Sono specializzati nella fagocitosi e nella digestione di agenti patogeni, in particolare batteri, in tutto il corpo.
Gli eosinofili possiedono nuclei lobati a forma di rene che rilasciano il contenuto dei loro granuli per digerire extracellularmente i patogeni, in particolare i parassiti, oltre a secernere una varietà di citochine e fattori di crescita che influenzano altre cellule del sistema immunitario.
Sebbene siano i granulociti meno comuni, i basofili sono i più grandi dei granulociti che presentano nuclei bilobati e granuli ricchi di istamina. I basofili sono coinvolti in una varietà di reazioni infiammatorie, comprese le reazioni associate a sintomi allergici e sono un’importante fonte di IL-4, una citochina responsabile dell’induzione della differenziazione delle cellule T helper (Th) naïve a mature.
I mastociti sono granulociti residenti nei tessuti, che secernono istamina ed eparina, tra gli altri fattori, che sono coinvolti nella difesa contro i parassiti ma anche nella guarigione delle ferite e nell’angiogenesi.
I monociti, i più grandi dei globuli bianchi, danno origine agli altri due tipi di cellule presentanti l’antigene professionali (APC), cellule dendritiche (DC) e macrofagi.
Le DC cells sono presenti principalmente nei tessuti che sono in contatto con l’ambiente esterno al corpo, come la pelle, i polmoni e l’intestino. Considerate le APC più efficienti, la funzione principale delle DC è quella di elaborare, presentare e presentare in modo incrociato gli antigeni alle cellule T e B. Dopo l’attivazione, sono anche in grado di secernere citochine come IL-6, IL-10 e IL-12.
I macrofagi ( dal greco “makrós” e “phagein”, che significa “grandi mangiatori”) sono fagociti spazzini che inghiottono ed elaborano una varietà di materiali indesiderati che differiscono dalle cellule sane, come detriti cellulari, agenti patogeni e cellule tumorali. Sono residenti nei tessuti e hanno nomi specifici in base alla loro rispettiva posizione. I macrofagi attivati sono divisi in due gruppi principali, M1 e M2. I macrofagi M1 hanno attività pro-infiammatorie, mentre i macrofagi M2 sono coinvolti nella guarigione delle ferite e nella rigenerazione dei tessuti, oltre a mostrare proprietà antinfiammatorie.
Le cellule NK sono cellule citotossiche, con piccoli granuli nel loro citoplasma contenenti perforine e granzimi, che vengono utilizzati per uccidere le loro cellule bersaglio. Sono generati dal progenitore linfoide comune, che produce anche linfociti B e T, ma appartengono al sistema immunitario innato. Le cellule NK distruggono le cellule cancerose e infette con una risposta rapida, senza la necessità di riconoscimento e attivazione specifici dell’antigene.
Linea Ematopoietica del SISTEMA IMMUNITARIO ADATTIVO
Una caratteristica importante del sistema immunitario adattativo è la capacità di fornire memoria a lungo termine. Questa caratteristica consente una risposta immunitaria più rapida ed efficiente nei futuri incontri con uno specifico patogeno. Le plasmacellule B ed i vari tipi di cellule T che vedremo sotto, sono gli elementi chiave del sistema immunitario adattativo.
Le cellule B mature, quando attivate, si differenziano in cellule della memoria e plasmacellule che secernono anticorpi specifici per il patogeno, che svolgono un ruolo centrale nella risposta immunitaria protettiva. Le cellule B sono uno dei tre tipi di cellule presentanti l’antigene professionali (APC). Le proteine MHC di classe I sono espresse in modo costitutivo sulle superfici di tutte le cellule nucleate del corpo, mentre le proteine MHC di classe II sono tipicamente espresse sulle superfici di alcuni APC come macrofagi, cellule B e cellule dendritiche insieme a una varietà di molecole costimolatorie . Le cellule MHC (Major Histocompatibility Complex) di classe II sono coinvolte nell’attivazione delle cellule T mediante la visualizzazione di frammenti peptidici di antigeni processati.
Molti tipi di cellule T derivano da un comune progenitore di cellule T. Di queste cellule, le più comunemente conosciute sono le cellule T della memoria, le cellule T citotossiche CD8+ (Tc) e le cellule Th CD4+. Le cellule Tc identificano e distruggono le cellule che trasportano antigeni specifici del patogeno. Le cellule Th, d’altra parte, secernono citochine che regolano la risposta immunitaria quando vengono attivate dalle cellule presentanti l’antigene. Questa azione è particolarmente caratteristica del sistema immunitario adattativo, in cui le cellule Th potenziano o sopprimono l’attività di altre cellule immunitarie. Le cellule Th sono ulteriormente suddivise in diversi sottoinsiemi, come Th1, Th2, Th17 e Treg, ognuno dei quali secerne uno specifico profilo citochinico e ha una particolare funzione regolatrice della risposta immunitaria.
Sintomi delle difese immunitarie basse
Un deficit del sistema immunitario con conseguente abbassamento delle difese, espone l’organismo ad una lunga serie di disturbi, i quali nel tempo possono rappresentare la causa di gravi malattie. Prendersi cura in tempo del proprio sistema immunitario, con delle scelte di vita adeguate, ma anche con integratori per il sistema immunitario, permette in futuro di scongiurare l’eventualità di dover curare una grave malattia. Per questo è di vitale importanza fare attenzione ai segnali che l’organismo manda attraverso le diverse sintomatologie. Questi segnali sono veri e propri avvertimenti… Di seguito alcuni sintomi che ci fanno capire di avere le difesse immunitarie basse:
1. Stanchezza costante
2. Facili raffreddori o tosse
3. Frequenti dolori alla pancia o diarrea (disbiosi)
4. Situazioni di stress cronico (cortisolo)
5. Ferite che guariscono più lentamente
6. Infezioni virali ripetute, febbri improvvise, febbricole sine causa
7. Muscoli ed articolazioni costantemente doloranti
8. Problemi infiammatori della pelle (Eczema, Psoriasi, Rash cutanei, etc.)
9. Assunzione prolungata di farmaci come antibiotici, corticosteroidi, FANS, etc.
Circa l’ultimo punto va precisato che, sebbene questi farmaci influenzino il sistema immunitario, essi vengono comunque prescritti poichè in caso di alcune gravi malattie il rapporto tra costi e benefici resta comunque vantaggioso.
Tra quelli elencati il punto 6 risulta essere il più significativo. Infatti il sintomo principale di un sistema immunitario indebolito è la suscettibilità alle infezioni.
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Una persona con un sistema immunitario indebolito rischia di contrarre infezioni più frequentemente rispetto alla maggior parte delle altre persone. Inoltre le sue malattie potrebbero manifestarsi anche in forma più grave o più difficile da trattare. Stiamo dicendo che i soggetti con le difese immunitarie basse potrebbero trovarsi a dover affrontare un’infezione che una persona con un sistema immunitario efficiente non contrarrebbe affatto. Le infezioni più ricorrenti alle quali i soggetti con un sistema immunitario debole possono andare incontro sono:
– polmonite
– bronchite
– infezioni della pelle
Va da sè che in queste condizioni assumere integratori per il sistema immunitario può fare la differenza sulla qualità e sulla durata della vita.
Qualora fossero presenti delle sintomatologie come quelle descritte si può sospettare di avere un deficit immunitario. Ovviamente sarà il medico di fiducia, attraverso un esame del sangue ed in particolare verificando i livelli degli anticorpi, che potrà accertare se ci sono le difese immunitarie basse.
Esistono diversi livelli di deficit immunitario fra i quali c’è una grave condizione di ipoattività, chiamata anche immunodeficienza. Essa rappresenta una condizione non trattabile con i soli integratori per il sistema immunitario, poichè è venuta meno la forza di autoguarigione. Questi casi restano a totale appannaggio del medico specialistico. In questa ricerca si elencano dettagliatamente le cause per questi gravi casi di immunodeficienza che possono essere di tipo ereditario (primaria) oppure acquisito (secondaria).
Fra l’immunodeficienza primaria incontriamo malattie che coinvolgono in modo specifico alcuni rami del sistema immunitario. Ad esempio le carenze di cellule T e cellule B nella Grave malattia da immunodeficienza combinata (SCID); oppure la carenza dei fagociti nella Malattia granulomatosa cronica (CGD). Nella immunodeficienza secondaria le cause sono maggiormente acquisite ed in particolare potrebbero dipendere dall’uso di farmaci (corticosteroidi, Immunosoppressori, chemioterapici, etc.) da carenze nutrizionali, dall’obesità, o dalla Sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS).
Le cause di un sistema immunitario debole
Fatta questa doverosa premessa e quindi tralasciando i gravi casi di immunodeficienza visti sopra, possiamo occuparci con maggior tranquillità di quelle condizioni a rischio di indebolimento per il sistema immunitario alle quali è possibile porre rimedio con delle sane abitudini di vita, compresa l’assunzione di integratori per il sistema immunitario. In questo panorama il concetto olistico più interessante è quello di considerare il sistema immunitario come la vera sede della memoria. Infatti dalle ricerche sempre più si evince che la storia immunitaria dell’organismo inizia sin dalle prime fasi della vita.
Nell’infanzia la genesi del sistema immunitario forte
In questa ricerca dal titolo “Il ruolo dei fattori ambientali nella modulazione delle risposte immunitarie nella prima infanzia” è riportato quanto segue: Numerosi fattori ambientali possono modulare l’immunità umana nelle prime fasi della vita. Questi vanno dall’esposizione a sostanze chimiche abiotiche e dallo stato nutrizionale agli insulti biotici da malattie infettive e alla colonizzazione microbica o parassitaria. I primi anni di vita rappresentano finestre di vulnerabilità ma anche delle opportunità, che hanno un impatto sullo sviluppo del sistema immunitario.
Dopo aver passato in rassegna le possibili occasioni di indebolimento del sistema immunitario, nelle conclusioni si legge: Sebbene ci sia ancora molto da fare per determinare come indirizzare al meglio il sistema immunitario verso una salute ottimale a lungo termine, ora abbiamo raccolto una massa critica di informazioni sui meccanismi alla base della programmazione immunitaria nei primi anni di vita e ciò per la prima volta viene presentato con l’opportunità senza precedenti di diventare custodi non solo della prevenzione delle malattie ma anche della promozione della salute per tutta la vita.
Sarà facile conseguenza che un bambino curato male da adulto avrà un sistema immunitario debole. Ecco il motivo che ci spinge a fare di più nel supportare le difese immunitarie dei bambini utilizzando integratori per il sistema immunitario come gli Oligoelementi, i Probiotici, la Propoli, etc. ed invece ridurre la prescrizione di antibiotici come spiegato qui che che negli ultimi decenni ha creato un danno enorme (antibiotico-resistenza). Ad esempio in questa ricerca si indaga uso del probiotico Streptococcus salivarius K12 per ridurre l’incidenza di faringo-tonsillite e otite media acuta nei bambini.
Dello stesso parere sembrano essere gli autori di questa ricerca dal titolo “Infezioni e cancro: l’ipotesi delle “cinquanta sfumature di immunità”. In particolare quando affermano che la comunità di organismi che hanno infettato un individuo durante la sua vita rappresenta la storia personale dell’infezione. Un numero sempre maggiore di prove suggerisce che tenere conto del verificarsi passato di infezioni è importante per una migliore comprensione dell’epidemiologia del cancro.
Perciò dobbiamo immaginare il livello di salute del sistema immunitario come qualcosa che si costruisce nel tempo, attraverso un continuo gioco di dare/avere. In una linea temporale, quelle circostanze risolte al meglio saranno una opportunità di potenziamento per il sistema immunitario, mentre invece gli esiti sfavorevoli di malattie rappresenteranno un’occasione persa che indebolisce le difese immunitarie. E’ anche per questo che non ci stanchiamo di consigliare integratori per il sistema immunitario.
All’interno della stessa ricerca è rappresentato figurativamente uno schema che somiglia ad una sorta di cronoimmunità dal titolo:
Collegamenti indiretti tra cancro e infezioni nella vita umana. Noi ve lo riproponiamo, dopo una nostra rielaborazione, nella figura sottostante.
I riquadri verdi e quelli rossi rappresentano rispettivamente collegamenti vantaggiosi e dannosi. Le malattie dell’infanzia e gli eventi di infezione che si verificano durante la vita di un individuo, potrebbero ridurre il rischio di cancro in quanto possono migliorare l’efficienza immunitaria per eliminare le cellule tumorali. Inoltre, è stato segnalato che alcuni vaccini e trattamenti contro le malattie infettive riducono anch’esse il rischio di cancro attraverso l’attivazione dell’immunità antitumorale.
All’estremità opposta dello spettro, le infezioni possono creare episodi di infiammazione o immunosoppressione che consentono alle cellule tumorali di proliferare. Infine, l’esposizione cronica alle infezioni potrebbe spiegare i disturbi immunitari legati all’età e l’incapacità di eliminare le cellule tumorali.
Integratori per il sistema immunitario: le infezioni da virus
Con queste nozioni diventa più chiara la necessità di sostenere il sistema immunitario durante le infezioni, soprattutto affinchè esso nel tempo e con ripetuti episodi di infezione non si indebolisca definitivamente.
In questa ricerca dedicata ai Fruttani come composti immunomodulatori e antivirali dell’Echinacea leggiamo: Le infezioni respiratorie, come il comune raffreddore e l’influenza stagionale, sono spesso malattie infettive causate da diversi virus. Sebbene la vaccinazione sia considerata un metodo efficace per prevenire le malattie infettive, la vaccinazione di adulti sani ridurrebbe l’incidenza delle infezioni respiratorie acute del 16% soltanto.
In questo contesto, gli estratti di Echinacea mostrano una profonda attività antivirale contro diversi virus (inclusi virus dell’influenza umana e aviaria, H3N2 di tipo IV, H1N1 di tipo IV, herpes simplex e rinovirus) e risposte pro-infiammatorie indotte da virus.
Rispetto alle infezioni ed alle loro conseguenze non possiamo certo tralasciare le numerose ricerche sui virus oncogeni (che causano il cancro). Come spiegato qui, attualmente, ci sono sette oncovirus umani riconosciuti, che includono virus Epstein-Barr (EBV), Papillomavirus umano (HPV), virus dell’epatite B e C (HBV e HCV), virus linfotropico a cellule T umane-1 (HTLV-1), Herpesvirus umano-8 (HHV-8) e poliomavirus a cellule di Merkel (MCPyV). Gli oncovirus sono implicati in circa il 12% di tutti i tumori umani. Un gran numero della popolazione mondiale ospita almeno uno di questi oncovirus. Tuttavia solo una piccola percentuale di questi individui sviluppa il cancro. In ogni caso, una volta accertata la presenza di anticorpi, è caldamente consigliabile l’uso periodico di integratori per sistema immunitario.
Diventa quindi ancora più importante proteggersi in modo naturale dalle infezioni usando gli integratori per il sistema immunitario. In paricolare in questa ricerca vengono riportate terapie naturali riscontrate efficaci contro l’infezione da virus Epstein-Barr (EBV):
– EGCG (estratto Thè verde)
– Curcumina
– Resveratrolo
– Andrographolide (estratto Andrographis)
– Cordycepina (estratto fungo Cordyceps)
– Vitamina C
I funghi medicinali hanno un ruolo di primo piano nel rinforzare le difese immunitarie basse. I trattamenti con i funghi medicinali non hanno rivali in questo campo e agiscono molto bene nell’efficientamento epigenetico del sistema immunitario. In questa ricerca fra le tantissime ricerche sui funghi medicinali, sono state analizzate le proprietà farmacologiche dei seguenti funghi:
– Hericium e.
– Agaricus B.M.
– Grifola frondosa (Maitake)
Fra l’altro nella stessa ricerca si legge che sono stati esaminati gli studi preclinici e clinici con i tre funghi medicinali correlati AbM, HE e GF, dove tutti hanno mostrato proprietà antitumorali, antinfiammatorie e antiallergiche, ad eccezione di HE che non ha rivelato effetti antiallergici.
I meccanismi antitumorali rilevati consistevano nell’attacco diretto del tumore, favorendo apoptosi/necrosi, antimutagenesi e soppressione metastatica, oppure difesa indiretta, cioè, neovascolarizzazione inibita, migrazione del tumore delle cellule citotossiche Th1 e aumento della produzione di MΦ ed NO (Ossido Nitrico). Inoltre si è rilevata l’attivazione delle cellule NK, accompagnata dagli effetti potenziati dei farmaci chemioterapici, anche con ridotti effetti collaterali degli stessi.
Da questa ulteriore ricerca sul fungo Ganoderma lucidum (Reishi) apprendiamo che è utilizzato da secoli nei paesi asiatici per curare varie malattie e per favorire la salute e la longevità. Studi clinici hanno dimostrato effetti benefici del Reishi come terapia adiuvante alternativa in pazienti oncologici senza evidente tossicità. I polisaccaridi del G. lucidum (GLP) sono il principale componente bioattivo negli estratti idrosolubili di questo fungo. Evidenze in vitro e in studi in vivo hanno dimostrato che il GLP possiede una potenziale attività antitumorale attraverso effetti immunomodulatori, antiproliferativi, pro-apoptotici, antimetastatici e anti-angiogenici. In questo articolo abbiamo illustrato alcune delle proprietà benefiche dei funghi medicinali, i quali rappresentano la nuova frontiera tra gli integratori per il sistema immunitario.
Vitamina D, il regolatore del sistema immunitario
Dalle ultime ricerche accreditate, come ad esempio questa, negli ultimi decenni emerge sempre più chiaramente il ruolo della vitamina D nell’efficientamento del sistema immunitario. Infatti si è visto come l’azione della Vitamina D vada ben oltre la tradizionale regolazione dell’omeostasi del calcio e della salute delle ossa. La Vitamina D prende anch’essa un ruolo di primo piano tra gli integratori per il sistema immunitario. Ecco spiegato il perchè:
Un importante effetto extrascheletrico della vitamina D è la modulazione del sistema immunitario. In particolare è riportato che dovrebbero essere istituiti programmi nazionali e internazionali per educare il pubblico sui benefici per la salute della vitamina D e politiche per fortificare gli alimenti comunemente consumati con vitamina D al fine di ridurre il rischio della carenza di vitamina D durante la gravidanza, l’infanzia e negli adulti giovani e di mezza età quando i disturbi autoimmuni sono i più diffusi.
Inoltre, il miglioramento dello stato della vitamina D dalla nascita fino alla morte può aiutare a ridurre il rischio di malattie infettive come l’influenza e il COVID-19 che possono avere conseguenze devastanti soprattutto per gli anziani.
In questa ulteriore ricerca è ben specificato che nonostante non sia ancora stato chiarito il ruolo della vitamina D nel sistema immunitario, l’evidenza di un legame tra la carenza di vitamina D e gli esiti avversi è schiacciante e indica chiaramente l’evitamento della carenza di vitamina D soprattutto nei primi anni di vita.
L’obesità è un fattore di rischio per il sistema immune.
In questa ricerca riportata dalla prestigiosa rivista scientifica The Lancet, si legge che l’eccesso calorico cronico destabilizza il sistema di bilanciamento tra adipociti e cellule immunitarie, compromettendo le vie di sorveglianza immunitaria. Nei pazienti con infezione H1N1 (visrus influenza), l’obesità contribuisce in modo sostanziale alla malattia critica, riflettendo così l’incidenza epidemiologicamente alta di infezioni respiratorie acute e croniche nei pazienti obesi.
Anche in questa ricerca viene riportato che recenti scoperte hanno evidenziato il sostanziale impatto che i parametri dell’obesità e della Sindrome metabolica hanno sull’immunità e sulla difesa dai patogeni, inclusa la distruzione dell’integrità del tessuto linfoide; alterazioni nello sviluppo, nei fenotipi e nell’attività dei leucociti ed il coordinamento delle risposte immunitarie innate e adattive. Questi cambiamenti sono associati a un impatto negativo complessivo sulla progressione della malattia cronica, sull’immunità dalle infezioni e sull’efficacia del vaccino.
Ciò detto, gli integratori per il sistema immunitario in caso di obesità o sindrome metabolica, andrebbero affiancati da rimedi naturali per eliminare il grasso in eccesso.
Il Diabete Tipo 2 aumenta la suscettibilità ai patogeni
Oltre l’obesità c’è un altro squilibrio metabolico che può indebolire il sistema immunitario: il Diabete mellito tipo 2.
E’ illustarto in questa ricerca come il T2DM incontrollato può portare ad alterazioni del sistema immunitario, aumentando il rischio di suscettibilità a infezioni come il Mycobacterium tuberculosis. È stato dimostrato in studi precedenti che un eccesso di glucosio nella circolazione sistemica può causare un aumento dei ROS (radicali liberi) e delle citochine proinfiammatorie IL-1 e IL-6, che a concentrazioni sufficientemente elevate possono inibire la funzione dei macrofagi.
Non di meno in questa ulteriore ricerca si conferma che l’iperglicemia nel diabete causi una disfunzione della risposta immunitaria, che non riesce a controllare la diffusione di agenti patogeni invasori nei soggetti diabetici. Pertanto, i soggetti diabetici sono noti per essere più suscettibili alle infezioni. La maggiore prevalenza di T2D aumenterà l’incidenza di malattie infettive e relative comorbidità.
Tra i rimedi naturali più adatti per il dismetabolismo degli zuccheri abbiamo la Berberina, ovviamente da associare agli integratori per il sistema immunitario. La Berberina è una sostanza ricavata principalmente dalla corteccia e dalla radice della Berberis aristata. In questa ricerca si valuta la sua efficacia complessivamente più apprezzabile del relativo farmaco. Infatti troviamo riportato che la metformina e la berberina condividono molte caratteristiche nelle azioni nonostante la struttura diversa ed entrambi potrebbero essere ottimi farmaci nel trattamento del T2DM, dell’obesità, delle malattie cardiache, dei tumori e dell’infiammazione.
Alcol e Tabacco annientano il sistema immunitario
Come ben illustrato in questa ricerca, l’abuso di alcol sopprime più bracci della risposta immunitaria, portando ad un aumento del rischio di infezioni. Il decorso e la risoluzione delle infezioni batteriche e virali è gravemente compromessa nei pazienti che abusano di alcol, con conseguente maggiore morbilità e mortalità del paziente. Sono stati identificati molteplici meccanismi alla base degli effetti immunosoppressivi dell’alcol. Alcuni di questi meccanismi sono direttamente correlati alla patologia riscontrata nelle persone con infezioni come HIV / AIDS, tubercolosi, epatite e polmonite che continuano a usare e abusare di alcol.
Quest’altra ricerca riassume le prove che l’alcol interrompe le vie immunitarie in modi complessi e apparentemente paradossali. Queste interruzioni possono compromettere la capacità del corpo di difendersi dalle infezioni, contribuire al danno d’organo associato al consumo di alcol e impedire il recupero da lesioni ai tessuti. I medici hanno a lungo osservato un’associazione tra il consumo eccessivo di alcol e gli effetti avversi sulla salute immuno-correlati come la suscettibilità alla polmonite.
Negli ultimi decenni, questa associazione è stata ampliata a una maggiore probabilità di sindromi da stress respiratorio acuto (ARDS), sepsi, malattia epatica alcolica (ALD) e alcuni tipi di cancro; una maggiore incidenza di complicanze postoperatorie; e recupero più lento e meno completo da infezioni e traumi fisici, inclusa una scarsa guarigione delle ferite.
Con il fumo da tabacco i danni al sistema immunitario aumentano notevolmente. E’ evidenziato in questa ricerca dove si afferma che il fumo di sigaretta è associato a numerose malattie e rappresenta una seria sfida per l’attuale sistema sanitario mondiale. Il fumo ha un impatto negativo sia sull’immunità innata che su quella adattativa e svolge un duplice ruolo nella regolazione dell’immunità sia attraverso l’esacerbazione delle risposte immunitarie patogene che l’attenuazione dell’immunità difensiva.
In particolare, il fumo di sigaretta agisce come un’arma a doppio taglio che o esacerba le risposte immunitarie patologiche o attenua la normale funzione difensiva del sistema immunitario, forse a causa delle complessità e diversità funzionali dei componenti del fumo di sigaretta e delle condizioni mediche degli individui. Tuttavia, il fumo svolge un ruolo dannoso piuttosto che benefico in entrambi i casi.
E’ dimostrato che Alcol e Tabacco sono due sostanze tossiche per il corpo, pertanto l’unica soluzione per aiutare le difese immunitarie è eliminarli dal proprio stile di vita. Infatti non esistono integratori per il sistema immunitario che possano permettere di stare in salute e continaure ad assumerli.
L’età avanzata porta all’immunosenescenza
Secondo alcune proiezioni e dati statistici le persone in tutto il mondo vivranno sempre più a lungo. Infatti sembra che nel 2025, ci saranno circa 1,2 miliardi di persone di età superiore ai 60 anni, le quali aumenteranno a 2 miliardi entro il 2050. Tuttavia, l’aumento della durata della vita non coincide affatto con la durata della salute, ovvero quel periodo di vita libero da gravi malattie croniche e disabilità. Infatti, l’influenza dell’invecchiamento sull’uomo è responsabile di disfunzioni fisiologiche nei diversi tessuti, organi e sistemi, compreso il sistema immunitario.
Il coinvolgimento del sistema immunitario legato all’età porta a una progressiva riduzione della capacità di innescare risposte anticorpali e cellulari efficaci contro infezioni e vaccinazioni. Questo fenomeno è chiamato immunosenescenza.
Come ampiamente illustrato in questa ricerca l’invecchiamento è accompagnato da un rimodellamento del sistema immunitario. Con il tempo, questo porta a un declino dell’efficacia immunitaria, con conseguente maggiore vulnerabilità alle malattie infettive, diminuzione delle risposte alla vaccinazione e suscettibilità alle malattie infiammatorie legate all’età.
Inoltre in questa ricerca sono giunti alle medesime conclusioni affermando che: D’altra parte, alcuni parametri immunologici sono comunemente e notevolmente ridotti negli anziani e una funzione reciprocamente buona è strettamente correlata allo stato di salute. Mentre l’immunità innata è relativamente ben conservata negli anziani, l’immunità acquisita è più suscettibile. Questo accade sia a causa del declino funzionale associato al passare del tempo, sia al carico di antigeni a cui un individuo è stato esposto durante la sua vita. Questa costante attivazione dei linfociti T contribuisce allo stato proinfiammatorio tipico degli anziani, denominato inflammaging (Prof. Claudio Franceschi). Questo stato proinfiammatorio, interagendo con il background genetico, innesca potenzialmente l’insorgenza di malattie infiammatorie legate all’età.
Tra le altre questioni trattate viene riportato l’uso benefico degli integratori per il sistema immunitario. Infatti molti studi hanno evidenziato come la funzione immunitaria e l’infiammazione siano direttamente influenzate dai nutraceutici. Essi dimostrano che aumentando l’assunzione di alcuni integratori al di sopra dei livelli di dose abituali e consigliati, può migliorare certi aspetti della funzione immunitaria e ridurre anche il livello dello stato infiammatorio, aumentando in questo modo la resistenza all’invecchiamento cellulare.
Riassumendo gli studi nutrizionali più rilevanti sulle interazioni tra gli integratori per il sistema immunitario e l’immunosenescenza in questa interessante ricerca vengono esaminati gli effetti immunomodulatori di tre classi di nutraceutici:
– carotenoidi
– polifenoli
– acidi grassi polinsaturi (PUFA).
Lo stress cronico abbassa il sistema immunitario
Un’importante caratteristica distintiva dello stress è la sua durata e l’intensità. Pertanto, lo stress acuto è stato definito come lo stress che dura per un periodo da pochi minuti ad alcune ore, mentre lo stress cronico come uno stress che persiste per molte ore, per un giorno o per settimane ed anche mesi. L’intensità dello stress può essere misurata dai livelli massimi di ormoni dello stress, dai neurotrasmettitori e altri cambiamenti fisiologici, come aumenti della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna, e dalla quantità di tempo per cui questi cambiamenti persistono durante lo stress e dopo la cessazione del fatica.
Nella più istruttiva e divertente guida allo stress e alle malattie che esso produce dal titolo “Perché le zebre non viene l’ulcera?”, l’autore Robert M. Sapolsky ebbe a scrivere: “La malattia correlata allo stress emerge, prevalentemente, dal fatto che così spesso attiviamo un sistema fisiologico che si è evoluto per rispondere a emergenze fisiche acute, ma lo accendiamo per mesi e mesi, preoccupandoci di mutui, relazioni e promozioni.”
In questa ricerca viene bio-fisiologicamente descritto come lo stress psicologico sopprime la funzione immunitaria e aumenta la suscettibilità alle infezioni e al cancro. Paradossalmente, in determinate condizioni lo stress è anche noto per esacerbare alcune malattie allergiche, autoimmuni e infiammatorie, il che suggerisce che lo stress può aumentare la risposta immunitaria.
È stato recentemente notato che mentre lo stress cronico sopprime o dis-regola la funzione immunitaria, lo stress acuto ha spesso effetti immunostimolanti. In particolare è stato anche dimostrato che lo stress cronico sopprime o dis-regola le risposte immunitarie innate e adattive attraverso meccanismi che implicano la soppressione del numero di leucociti, il traffico e la funzione o cambiamenti nell’equilibrio delle citochine di tipo 1 e tipo 2.
Recentemente è stato anche dimostrato che lo stress cronico aumenta la suscettibilità al cancro della pelle sopprimendo le citochine di tipo 1 e le cellule T protettive mentre aumenta la funzione dei linfociti T soppressori.
Alla ricerca degli integratori per il sistema immunitario, in caso di stress cronico, dobbiamo rivolgerci agli adattogeni. In questa ricerca sono stati approfonditamente indagati alcuni rimedi adattogeni della tradizione erboristica. In particolare sono stati valutati gli effetti positivi sui vari aspetti fisiologici dello stress dei seguenti trattamenti naturali:
– Panax ginseng,
– Rhodiola rosea,
– Withania somnifera
Alla ricerca degli integratori per il sistema immunitario
Altri rimedi per la Salute del Sistema Immunitario:
– Coadiuvanti del SISTEMA IMMUNITARIO iper-reattivo (base allergica)
– Coadiuvanti del SISTEMA IMMUNITARIO dis-reattivo (base autoimmune)
Rimedi per la Salute ed il Benessere:
– sui RIMEDI NATURALI – Come e perchè sceglierli
– del SISTEMA NERVOSO (Ansia, Stress, Depressione, Etc.)
– del SISTEMA IMMUNITARIO (Autoimmunità, Allergie, Ipoimmunità)
– del SISTEMA ENDOCRINO (Disfunzioni Ghiandolari)
– delle FUNZIONI RENALI (Acidosi Tissutale, Ritenzione Idrica, Etc.)
– delle FUNZIONI METABOLICHE (Insulino-Resistenza, Zuccheri, Grassi, Etc.)
– dell’APPARATO DIGERENTE (Disbiosi, Colite, Steatosi, Morbo di Crohn)
– dell’APPARATO OSTEO-ARTICOLARE (Articolazioni, Tendini, Problemi Muscolari)
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Per qualsiasi diagnosi e/o trattamento di malattie rivolgersi
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