fegato in iridologia


    Ci occuperemo oggi del Fegato in iridologia, un organo vitale per il nostro organismo. Dapprima vedremo a cosa serve il fegato e come funziona nel nostro organismo. Successivamente vedremo come si riflette il fegato in iridologia, ovvero quali sono le sue zone riflessogene nell’iride. Con l’ausilio delle mappe iridologiche scopriremo quando il fegato ha bisogno di una depurazione oppure quando c’è il sospetto di una malattia epatica, da ricercare con l’aiuto del medico.

    Il fegato come organo

    Il fegato è l’organo solido più grande del corpo. Si capisce perchè il fegato in iridologia occupa più zone ampie nelle mappe iridologiche. Si trova sotto la gabbia toracica nella parte superiore destra dell’addome. Ha una forma ovoidale, un peso di circa 1-1,5 chili e una lunghezza di circa 24-28 centimetri. Rimuove le tossine dall’afflusso sanguigno del corpo, mantiene sani i livelli di zucchero nel sangue, regola la coagulazione del sangue e svolge centinaia di altre funzioni vitali.

    Le funzioni del fegato nell’organismo

    Uno dei modi principali in cui il corpo si libera dalle tossine è attraverso il fegato. Considerato uno dei 5 emuntori, il fegato è uno degli organi più laboriosi del corpo. Il fegato si comporta come un enorme laboratorio chimico che svolge innumerevoli funzioni tra cui disintossicare il sangue, produrre la bile necessaria per digerire i grassi, scomporre gli ormoni e immagazzinare vitamine, minerali essenziali come il ferro, e molto altro.

    Quando il fegato non funziona correttamente, la digestione del cibo ingerito ne soffre, in particolare con i grassi. Ecco perché è così importante evitare di incorrere nella steatosi epatica (fegato grasso) utilizzando dei rimedi naturali per il fegato grasso e magari anche seguire una dieta per rimuovere le tossine dal corpo e pulire il fegato.

    Il fegato è un organo essenziale del corpo che svolge oltre 500 funzioni vitali. Tra queste rientrano la rimozione di prodotti di scarto e sostanze estranee dal flusso sanguigno, la regolazione dei livelli di zucchero nel sangue e la creazione di nutrienti essenziali.
    Il fegato in iridologia è molto rappresentato proprio per questo suo ampio coinvolgimento nel metabolismo e nel corretto funzionamento dell’intero organismo.

    Il fegato svolge un ruolo nella funzione dell’ormone tiroideo come sito di deiodinazione di T4 in T3. Il fegato gestisce la sintesi di quasi tutte le proteine plasmatiche del corpo e alcuni esempi includono albumina, globuline leganti, proteina C, proteina S e tutti i fattori di coagulazione delle vie intrinseche ed estrinseche oltre al fattore VIII.
    Ecco alcune delle sue funzioni più importanti:

    Produzione di albumina : l’albumina è una proteina che impedisce ai fluidi nel flusso sanguigno di fuoriuscire nei tessuti circostanti. Trasporta anche ormoni, vitamine ed enzimi attraverso il corpo.

    Produzione della bile : la bile è un fluido fondamentale per la digestione e l’assorbimento dei grassi nell’intestino tenue.

    Filtra il sangue : tutto il sangue che esce dallo stomaco e dall’intestino passa attraverso il fegato, che rimuove tossine, sottoprodotti e altre sostanze nocive.

    Regola gli aminoacidi : la produzione di proteine ​​dipende dagli aminoacidi. Il fegato assicura che i livelli di aminoacidi nel flusso sanguigno rimangano sani.

    Regola la coagulazione del sangue : i coagulanti del sangue vengono creati utilizzando la vitamina K, che può essere assorbita solo con l’aiuto della bile, un fluido prodotto dal fegato.

    Resistenza alle infezioni : come parte del processo di filtraggio, il fegato rimuove anche i batteri dal flusso sanguigno.

    Immagazzina vitamine e minerali : il fegato immagazzina quantità significative di vitamine A, D, E, K e B12, nonché ferro e rame.

    Processi Glucosio : il fegato rimuove il glucosio (zucchero) in eccesso dal flusso sanguigno e lo immagazzina come glicogeno. Se necessario, può riconvertire il glicogeno in glucosio.

    Metabolismo della bilirubina : La bilirubina indiretta che deriva dai globuli rossi invecchiati, arrivata al fegato, dove subisce una serie di reazioni biochimiche che la rendono idrosolubile. A questo punto è pronta per essere escreta nel tratto gastrointestinale attraverso la bile.

    Scomposizione e metabolizzazione di alcol e farmaci : Il fegato assolve questo compito attraverso un gruppo specifico degli enzimi del citocromo P-450. I livelli degli enzimi del citocromo P-450 controllano la velocità con la quale molti farmaci vengono metabolizzati

    Produzione del colesterolo : Il colesterolo è necessario al corretto funzionamento dell’organismo. Partecipa alla sintesi di alcuni ormoni e della vitamina D oltre ad essere un costituente delle membrane delle cellule.

    Fattori di rischio per il fegato

    I medici e non solo loro, sanno perfettamente che il fegato deve funzionare in modo ottimale per la salute dell’intero organismo. E’ abbastanza diffuso pensare alle malattie del fegato, come conseguenza di abuso alcolico. In effetti la cirrosi è una grave condizione di salute, ma contrariamente al pensiero popolare, l’alcolismo non è l’unica causa.

    A ben vedere oggigiorno, ci troviamo di fronte a così tante tossine ambientali presenti nelle nostre case, nei luoghi di lavoro e nelle nostre scorte alimentari, che risulta difficile evitare l’intossicazione. In ogni caso è essenziale per la nostra salute e il nostro benessere generale mantenere una buona salute del fegato. Prima di incorrere in una malattia, il riflesso del fegato in iridologia andrebbe monitorato periodicamente per un sondaggio sullo stato di salute.

    Ci sono diversi fattori non alcolici che possono portare alla cirrosi epatica e/o al danno epatico, tra questi abbiamo:

    – Trasfusioni di sangue (in particolare prima del 1992)
    – Piercing sul corpo
    – Uso di farmaci (da prescrizione e da banco) e prodotti erboristici
    – Esposizione ad altre tossine epatiche
    – Esposizione all’epatite
    – Pratiche sessuali ad alto rischio
    – Punture di aghi
    – Uso di farmaci per via parenterale o intranasale
    – Ingestione di molluschi e crostacei
    – Tatuaggi
    (fonte: MSDMANUALS)

    Sintomi del danno epatico

    La malattia del fegato, soprattutto nelle prime fasi subcliniche, non si manifesta in modo visibile e subito individuabile. Se avete dubbi sulla vostra salute e proprio non desiderate vedere il fegato in iridologia, i sintomi elencati di seguito, potrebbero essere dei campanelli di allarme di una funzionalità epatica compromessa:

    – Ingiallimento della pelle e del bianco degli occhi, ( ittero)
    – Dolore e gonfiore addominale
    – Gonfiore alle gambe e alle caviglie.
    – Prurito alla pelle
    – Urina scura
    – Feci pallide
    – Stanchezza costante
    – Nausea o vomito
    – Perdita di appetito
    – Facilità a contrarre lividi

    Esistono numerose malattie epatiche. Per alcune fra le più comuni sono sufficienti i cambiamenti nella dieta e nello stile di vita. Altre malattie del fegato sono più importanti e possono richiedere farmaci a vita per essere gestite.
    In ogni caso iniziando il trattamento del fegato abbastanza presto, si possono prevenire danni più profondi o permanenti. Per questo consigliamo una indagine del fegato in iridologia.

    La teoria della rete pan-fegato

    Nella prospettiva dell’anatomia umana moderna, della fisiologia e della fisiopatologia, il fegato ha interazioni con gli organi ed i tessuti extraepatici, ad esempio, l’intestino, il pancreas, il tessuto adiposo, i muscoli scheletrici, il cuore, i polmoni, i reni, il cervello, la milza, gli occhi, la pelle, le ossa e gli organi sessuali, attraverso la circolazione (inclusi emodinamica, segnali redox, epatochine, metaboliti e la traslocazione del microbiota o dei suoi prodotti, come le endotossine), i segnali neurali o altre forme di fattori patogeni, in condizioni normali o di malattia.

    Le interazioni degli organi incentrate sul fegato non solo influenzano l’omeostasi di questi organi o tessuti indicati, ma contribuiscono anche alla patogenesi di malattie cardiometaboliche (tra cui obesità, diabete mellito di tipo 2, malattie del fegato grasso associate a disfunzione metabolica e malattie cardio-cerebrovascolari), malattie polmonari, iperuricemia e gotta, malattie renali croniche e disfunzione sessuale maschile e femminile.

    Pertanto, sulla base della MTC e della medicina moderna, il fegato ha un’interazione bidirezionale con l’organo o il tessuto extraepatico, e questo sistema di interazione bidirezionale stabilito può interagire ulteriormente con un altro o più organi/tessuti extraepatici, descrivendo così un complesso modello di “rete pan-epatica”. La rete pan-epatica agisce come uno dei meccanismi essenziali dell’omeostasi e della patogenesi delle malattie. (Fonte: PubMed)

    Il concetto di rete pan-epatica è un concetto olistico, in questo caso supportato da osservazioni scientifiche. Occupandoci di fegato in iridologia vedremo più avanti come alcuni tipi di macchie nell’iride siano in grado di riflettere la disfunzione lungo la rete pan-epatica.

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    Il Fegato in iridologia: zone riflessogene nell’iride

    Per individuare i segni nell’iride relativi alle disfunzioni epatiche, l’iridologo consulta le mappe iridologiche. Infatti con l’aiuto delle carte iridologiche di tipo organicistico, si possono individuare le zone riflessogene del fegato in iridologia ed i segni di eventuali alterazioni presenti sull’iride.

    Già sappiamo che in iridologia organicistica il segno nell’iride può individuare un’area a rischio, senza tuttavia poter diagnosticare una condizione clinica di malattia. Per il fegato in iridologia vale lo stesso concetto applicato alle altre zone fisiologiche. Il fegato in iridologia è inquadrato secondo il concetto olistico e naturopatico, pertanto l’unico dato certo che emerge dall’esame iridologico è l’eventuale disfunzione epatica. Infatti dagli esempi che vedremo non è possibile distinguere una steatosi da una cirrosi o da un cancro al fegato.

    Le mappe dell’iride individuano le zone riflesse del fegato sia nell’iride destra che nell’iride sinistra. Come evidenziato dalla mappa iridologica, il fegato in iridologia si riflette con due zone a destra e due zone a sinistra, come segue:
    – Iride destra: da ore 4 a ore 4,30 + da ore 7 ad ore 8
    – Iride sinistra: da ore 4 a ore 5 + da ore 7,30 ad ore 8

    Nella foto sotto la posizione del fegato in iridologia rilevata da S. Rizzi nella sua mappa iridologica.

    Fegato in iridologia mappa

    Altri ricercatori oltre a S. Rizzi noti a livello internazionale hanno individuato le aree riflesse del fegato in iridologia. Un validissimo esempio ne è la mappa dello spaziorischio del Dott. Daniele Lo Rito, che rileva nell’O.P.I. i riflessi di tutti i distretti dell’organismo. Il fegato in iridologia per il sistema dello spaziorischio è individuato nello spazio 12.
    fegato in iridologia

    Quali sono i segni del fegato in iridologia?

    In iridologia sono predittivi i segni di anomalia a carico della trama dell’iride, tutti i segni che alterano il collaretto, le macchie di colore e le deformazioni pupillari. Per approfondire i segni in iridologia puoi leggere la semeiotica iridologica.

    I segni di anomalia presenti sull’iride sono stati collegati statisticamente a diverse disfunzioni e malattie del fegato. In questo modo il fegato in iridologia può essere evidenziato da macchie di colore, da lacune, raggi solari o diradamento delle fibre, tutti presenti nella rispettiva zona riflessa.

    Inoltre il fegato può evidenziare sull’iride delle disfunzioni a carico di altri organi generate dal suo malfunzionamento. In questi casi si osserveranno delle macchie di colore marrone, con differenti valori nelle varie gradazioni.

    Di seguito riportiamo alcuni esempi di fegato in iridologia, ovvero casi in cui si riflettono nell’iride problemi epatici presenti o pregressi. Le frecce gialle indicheranno le zone riflesse del fegato nelle mappe, mentre le frecce rosse saranno indicative per altre zone organiche influenzate dal malfunzionamento epatico. Le foto possono essere ingrandite per maggiori dettagli.

    Fegato in iridologia: 2 casi di steatosi epatica

    La malattia del fegato grasso, detta anche steatosi epatica, si verifica quando si accumula troppo grasso nel fegato. Ciò può essere accompagnato ad obesità, colesterolo alto, ipertensione, rischio cardiovascolare, diabete, malattie autoimmuni. Se non curata, la malattia del fegato grasso può progredire e causare gravi problemi al fegato ed all’intero organismo. Approfondisci l’argomento della steatosi epatica leggendo il nostro articolo: Rimedi naturali per il fegato grasso.

    Il primo caso che riportiamo è riferito ad un uomo di 36 anni. Al momento della foto assumeva un farmaco per la steatosi epatica. Inoltre aveva scariche diarroiche subito dopo i pasti. Pregressa depressione dopo il matrimonio e paura di morire con infarto.
    fegato in iridologia

    Il secondo caso di fegato in iridologia che vi vogliamo sottoporre si riferisce ad una donna, medico in pensione, di anni 63. Al momento della foto soffriva di steatosi epatica e di colesterolo alto. Inoltre aveva subito l’asportazione della tiroide. Potete notare il coinvolgimento dell’ipofisi indicato dalla macchia in alto nell’iride destra (freccia rossa).
    fegato in iridologia

    Segni di epatite nell’iride: 3 casi da epatite A

    Proseguiamo la nostra carrellata di esempi di fegato in iridologia occupandoci di epatite, ovvero il termine usato per descrivere l’infiammazione del fegato. Più facilmente l’epatite è il risultato di un’infezione virale ma può essere anche la conseguenza di un danno epatico causato dal consumo di alcol.

    Esistono diversi tipi di epatite. Alcune epatiti passano senza gravi problemi, mentre altre possono essere di lunga durata fino a diventare croniche. Le epatiti possono causare cicatrici del fegato (cirrosi), perdita della funzionalità epatica e, in alcuni casi, cancro al fegato.

    L’epatite A è causata dal virus dell’epatite A. Di solito si contrae consumando cibo e bevande contaminate dalle feci di una persona infetta, ed è più comune nei paesi in cui le condizioni igieniche sono scarse.
    L’epatite A solitamente guarisce nel giro di pochi mesi, anche se a volte può essere grave e perfino pericolosa per la vita.

    L’epatite B è causata dal virus dell’epatite B, che si diffonde attraverso il sangue di una persona infetta. È un’infezione comune in tutto il mondo e solitamente si trasmette dalle donne incinte infette ai loro bambini, oppure tramite il contatto tra bambini. Può essere trasmessa anche attraverso rapporti sessuali non protetti e l’iniezione di droghe.

    La maggior parte degli adulti infettati dall’epatite B riesce a combattere il virus e a guarire completamente dall’infezione nel giro di un paio di mesi.
    Tuttavia molte delle persone infettate da bambini sviluppa un’infezione a lungo termine. Questa è nota come epatite B cronica e può portare a cirrosi e cancro al fegato. Per curarla si possono usare farmaci antivirali.

    L’epatite C è causata dal virus dell’epatite C. Solitamente si diffonde attraverso il contatto sangue-sangue con una persona infetta. Generalmente la diffusione più comune è attraverso lo scambio di aghi usati per iniettarsi droghe. Le cattive pratiche sanitarie e le iniezioni mediche non sicure possono rappresentare altre modalità di diffusione del virus.

    Spesso l’epatite C non provoca sintomi evidenti o provoca solo sintomi simili all’influenza, quindi molte persone non sanno di essere infette. Alcune persone combatteranno l’infezione e saranno libere dal virus. In altri casi, rimarrà nel corpo per molti anni. Questa condizione è nota come epatite C cronica e può causare cirrosi e insufficienza epatica. L’epatite C cronica può essere curata con farmaci antivirali molto efficaci, ma attualmente non esiste alcun vaccino disponibile.

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    L’epatite del fegato in iridologia

    Come sappiamo l’epatite nel fegato è quasi sempre causata da un virus. Dobbiamo anche considerare che quando parliamo di virus in iridologia queste infezioni vengono segnalate nell’iride da specifiche macchie microbiche. In iridologia non ha molta importanza la frandezza della macchia quanto la sua colorazione e composizione.

    Il primo caso di epatite che vi vogliamo sottoporre per descrivere il fegato in iridologia è riferito ad una donna di 48 anni con le seguenti problematiche:

    – Nonna paterna cancro al fegato
    – Osteofitosi gamba sx e braccio dx
    – Epatite A pregressa (20 anni prima)
    – Tiroidite di Hashimoto pregressa.
    – TSH alto
    – Infezione da botulino
    fegato in iridologia
    fegato in iridologia

    Nell’occhio destro è presente una lacuna a segnalare una debolezza epatica, probabilmente ereditaria.
    Nell’occhio sinistro notiamo la piccola macchia in zona epatica temporale e varie segnature in zona epatica nasale.

    Nel secondo caso di epatite possiamo notare segni differenti dal precedente caso di fegato in iridologia. In particolare qui si nota il maggior coinvolgimento del collaretto, anche se è presente la macchia microbica in zona epatica. E’ il caso di una donna di 56 anni con vari disturbi ormonali oltre che epatici:

    – Tonsillectomia
    – Epatite A quando era bambina
    – Fibromi uterini
    – Mastopatia
    – Cisti ovariche (in passato)
    – Adenoma tiroideo
    – Steatosi epatica
    – Colesterolo alto
    – Transaminasi alterate
    fegato in iridologia

    Il terzo caso di epatite è recidivante. Infatti si tratta di un uomo di 50 anni che dopo un’epatite di tipo A contratta all’età di 8 anni, fa una nuova esperienza di epatite iatrogena (da farmaci) all’età di 38 anni.

    fegato in iridologia

    Nella sua storia clinica troviamo quanto segue:
    – Ipertensione
    – Extrasistole
    – Prostatite
    – Uso di psicofarmaci in passato

    In questo caso la zona del fegato in iridologia è marcatamente segnata da lacune che denotano l’ipofunzione epatica. La macchia microbica è presente ma non si trova nelle zone riflesse del fegato, bensì nell’area della gola (freccia rossa).

    In questo caso non abbiamo certezza che sia un’informazione relativa alla rete pan-epatica di coinvolgimento organico. Tuttavia esistono numerose ricerche che ricollegano malattie della tiroide alle epatiti (12).

    In particolare segnaliamo le conclusioni di questa 3° ricerca in relazione ai virus:
    “I virus umani comuni sono altamente prevalenti nella ghiandola tiroidea. Questo è il primo studio in cui sono stati esplorati più agenti virali nella tiroide. Resta da stabilire se i virus rilevati rappresentino agenti causali, possibili cofattori o semplici astanti.”

    Il cancro del Fegato in iridologia si vede?

    Se siete giunti a questo punto leggendo l’intero articolo sui segni del fegato in iridologia, conoscerete già la risposta. Tuttavia a titolo informativo, anche se non è possibile riconoscere un cancro al fegato dall’esame iridologico, vi presentiamo uno dei nostri casi iridologici con tumore al fegato.


    fegato in iridologia

    Le macchie nell’iride scure e compatte, causate dai virus (microbiche), sono considerate un fattore di rischio importante. Come riportato in questa ricerca sono molteplici i fattori di rischio per carcinoma epatocellulare. Tra gli altri, oltre alle epatiti croniche da qualsiasi causa, abbiamo l’alcol, il fumo da sigaretta, l’esposizione ambientale ad aflatossina.

    Conclusioni

    I segni del fegato in iridologia sono degli indicatori di rischio. Infatti dalla sequenza delle immagini mostrate, potrete facilmente intuire che i segni iridologici non permettono di distinguere una steatosi epatica da disturbi più seri come un’epatite o un cancro. Dobbiamo infatti riportare che le varie malattie epatiche non si riflettono sull’iride sempre allo stesso modo. Inoltre, anche se di rado, ci sono casi in cui la malattia del fegato non ha alcun riflesso nell’iride.

    Pertanto quando parliamo di fegato in iridologia dobbiamo intendere di un’area fisiologica a rischio sulla quale porre attenzione per mantenersi in salute. L’informazione iridologica può essere preziosa per la salute, poichè è facilmente riscontrabile molto tempo prima che le cose accadano.

    In definitiva non è possibile valutare in modo clinico il fegato in iridologia, ovvero non esiste la possibilità di individuare una malattia in atto dai soli segni iridologici.
    Tuttavia l’esame iridologico può precedere le analisi cliniche nella prevenzione ed eventualmente affiancarsi in modo complementare per comprendere meglio il percorso della malattia conclamata.
    Grazie dell’attenzione

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