Sommario dei contenuti
In questo articolo tratteremo la Tiroide in iridologia, una ghiandola endocrina vitale. I temi trattati sono:
– Struttura, Funzioni e Disturbi della tiroide
– Mappe iridologiche e zone riflesse della tiroide
– Segni della tiroide in iridologia
– Documentazione fotografica di casi “clinici”
Le funzioni e la struttura della Tiroide
La Tiroide è una ghiandola endocrina situata nel collo, in corrispondenza della laringe. E’ un organo di colore rosso-bruno, formato da due lobi posti sui due lati della trachea e collegati da un peduncolo.
Struttura della tiroide
La tiroide è costituita da numerose piccole formazioni rotondeggianti (Follicoli) ciascuna delle quali presenta una cavità interna piena di sostanza colloidale e delle cellule epiteliali che la producono. I follicoli poggiano su uno stroma connettivale insieme ai capillari sanguigni (è abbondantemente irrorata) ed alle cellule parafollicolari.
Funzioni della tiroide
La ghiandola tiroidea aiuta a regolare molte funzioni corporee rilasciando costantemente una certa quantità di ormoni nel flusso sanguigno. Quando l’organismo in determinate situazioni ha bisogno di maggior energia, ad esempio durante la crescita oppure se ha freddo, o anche durante la gravidanza, la tiroide aumenta la sua produzione di ormoni. La tiroide è un organo importantissimo per il metabolismo nel quale interviene attraverso la secrezione di tre ormoni:
– la CALCITONINA
– la TRI-IODO-TIRONINA (T3)
– la TIROXINA (T4)
In senso stretto, solo T3 e T4 sono veri e propri ormoni tiroidei. Sono prodotti nelle cellule epiteliali follicolari della tiroide.
Lo iodio è uno dei principali elementi costitutivi di entrambi gli ormoni. Il nostro corpo non è in grado di produrre questo oligoelemento, quindi dobbiamo assumerne una quantità sufficiente tramite la dieta. Lo iodio viene assorbito nel flusso sanguigno dal cibo nell’intestino. Viene quindi trasportato alla tiroide, dove alla fine viene utilizzato per produrre ormoni tiroidei.
Le quantità di T3 e T4 secrete dalla tiroide sono controllate dall’ormone tireostimolante, TSH (thyroid-stimulating hormone), secreto dall’ipofisi. Il TSH controlla anche la morfologia delle cellule follicolari. A sua volta è regolato dall’ipotalamo attraverso il fattore di liberazione dell’ormone tireostimolante, TRF (thyrotropin releasing factor).
Disturbi della tiroide
Per osservare meglio i segni iridologici a carico della Tiroide dovremmo differenziare i disturbi che la interessano. Della Tiroide osserviamo tre aspetti morbosi:
1) La funzionalità ipo o iper
2) Le struttura morfologica
3) La condizione immunitaria
Ipotiroidismo ed Ipertiroidismo
L’ipotiroidismo è un disturbo endocrino con conseguente sottoproduzione di ormone tiroideo. Di seguito i sintomi più comuni dell’ipotiroidismo:
– intolleranza al freddo
– aumento di peso dovuto alla diminuzione del metabolismo basale e della termogenesi
– depressione
– affaticamento
– diminuzione dei riflessi periferici
– stitichezza (diminuzione della stimolazione del S.N.C. e del S.N.A.)
Molte altre conseguenze dell’ipotiroidismo possono manifestarsi secondariamente alla mancata stimolazione dell’ormone tiroideo sui vari tessuti e organi del corpo.
L’ipertiroidismo è un disturbo endocrino con produzione eccessiva di ormone tiroideo. L’ipertiroidismo può causare i seguenti sintomi:
– intolleranza al calore
– perdita di peso
– ansia
– iperreflessia
– diarrea
– palpitazioni.
L’aumentata stimolazione del metabolismo basale, della termogenesi, della frequenza cardiaca a riposo, della gittata cardiaca e del sistema nervoso centrale e periferico determina i sintomi più comuni. Tuttavia, può presentarsi una moltitudine di sintomi, tra cui capelli fragili, pelle secca e mixedema pretibiale.
Struttura della tiroide: i noduli
Il nodulo tiroideo viene definito come una lesione discreta all’interno della ghiandola tiroidea. È radiologicamente distinto dal parenchima tiroideo circostante. I noduli nella tiroide sono un’entità comune e vengono rilevati in circa il 5-7% della popolazione adulta tramite il solo esame fisico. Tuttavia, i dati delle autopsie hanno mostrato una prevalenza del 50% di noduli tiroidei più grandi di un centimetro nei pazienti senza una malattia tiroidea precedentemente diagnosticata.
Sebbene oltre il 90% dei noduli rilevati siano lesioni benigne clinicamente insignificanti, i noduli tiroidei sono clinicamente importanti in quanto possono rappresentare un cancro alla tiroide in circa il 4,0% al 6,5% dei casi.(fonte NCBI)
Tiroide autoimmune
La malattia autoimmune della tiroide è definita come una disregolazione del sistema immunitario che porta ad un attacco autoimmune alla ghiandola tiroidea. È la malattia autoimmune che più frequentemente colpisce gli esseri umani. Le due principali manifestazioni cliniche della della tiroide autoimmune sono la tiroidite di Hashimoto e la malattia di Graves.
TIROIDITE di HASHIMOTO: è la forma più largamente diffusa fra le tiroiditi. Questa patologia di origine autoimmunitaria si presenta inizialmente con un ipertiroidismo (tireotossicosi) a cui generalmente segue un ipotiroidismo. E’ generalmente presente un lento e progressivo sviluppo di un gozzo diffuso. La diagnosi differenziale per la tiroidite di Hashimoto è però sostenuta dalla presenza nel sangue di anticorpi antitiroide, che dimostrano la dipendenza autoimmune di tale patologia.
Maggiori informazioni sui disturbi della tiroide e sui trattamenti naturopatici con integratori ed erbe, sono disponibili nell’articolo dedicato ai Rimedi Naturali per la tiroide
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La tiroide in iridologia: zone riflessogene nell’iride
L’iridologia individua i segni nell’iride relativi alla Tiroide attraverso l’uso delle mappe iridologiche. Infatti con l’aiuto delle carte iridologiche di tipo organicistico, si possono individuare le zone riflessogene della tiroide ed eventualmente i relativi segni di alterazione presenti sull’iride.
In più occasioni abbiamo già detto che in iridologia organicistica il segno iridologico può individuare un’area a rischio, senza tuttavia poter diagnosticare una condizione clinica di malattia. Per la tiroide in iridologia vale lo stesso concetto delle altre zone fisiologiche.
La tiroide nelle mappe iridologiche
Le mappe iridologiche di S. Rizzi individuano per la tiroide quattro zone riflessogene a ridosso del collaretto, come tutte le ghiandole endocrine:
1 – Due zone nell’iride destra intorno ad ore 3 ed ore 9
2 – Due zone nell’iride sinistra intorno ad ore 3 ed ore 9
Nella foto sotto la rappresentazione della tiroide nella mappa iridologica di S. Rizzi
Se invece facciamo riferimento alle mappe iridologiche di B. Jensen noteremo delle differenze. Infatti le zone riflessogene della tiroide non sono rappresentate a ridosso del collaretto ma alla periferia dell’iride in area nasale. Più precisamente:
1 – Intorno ad ore 3 nell’iride destra
2 – Intorno ad ore 9 nell’iride sinistra
Nella foto sotto la posizione della tiroide nella mappa iridologica di B. Jensen
Rizzi e Jensen sono due pilastri della storia dell’iridologia. Ma come mai la tiroide in iridologia viene rappresentata in modo diverso? Relativamente alle aree riflessogene della tiroide, sembra esserci disaccordo tra le rispettive mappe. Tuttavia vi assicuro che non è così e ora spieghiamo perchè.
Dalle numerose indagini iridologiche ho avuto l’opportunità di verificare l’attendibilità di entrambe le mappe. I corsi di formazione in iridologia servono proprio a spiegare queste cose. Le zone riflessogene indicate nelle due mappe, pur riferendosi alla tiroide in iridologia, rappresentano differenti aspetti della ghiandola tiroidea. In particolare le due mappe iridologiche vanno interpretate come segue:
– S. Rizzi: I segni presenti nelle aree indicate a ridosso del collaretto (Anello del grande circolo e sistema endocrino) saranno più probabili indicatori di squilibri ormonali, ovvero per le funzioni della tiroide alterate in senso ipo oppure in senso iper.
– B. Jensen: I segni presenti nelle aree periferiche nasali (Anello del parenchima organico) saranno più probabili indicatori di modificazioni strutturali della tiroide come noduli, ecostruttura disomogenea, etc.
Sappiamo dalla pratica che la presenza di noduli porebbe coesistere con una ipofunzione. Ma sappiamo anche che l’uno o l’altro disturbo potrebbero essere presenti indifferentemente.
Dunque le indicazioni date da S.Rizzi e B.Jensen per la tiroide in iridologia, sono un maggior dettaglio che aiuta a capire meglio cosa stia succedendo in quel distretto organico. Tra l’altro le eventuali indagini cliniche di accertamento sarebbero diverse a seconda delle zone iridologiche coinvolte. Infatti per la funzionalità tiroidea avremo necessità di analisi del sangue, mentre per indagare la struttura della tiroide avremo necessità di una ecografia. Dobbiamo comunque riportare dall’esperienza che la struttura della tiroide potrebbe risultare alterata anche con la sola presenza dei segni a ridosso del collaretto (mappa di S. Rizzi).
Sembra che S. Rizzi abbia studiato molto bene la tiroide in iridologia. Infatti ha potuto anche osservare disfunzioni della tiroide in concomitanza di pigmentazioni bruno-beige presenti sull’iride. Questa sfumatura del marrone appartiene alle modificazioni di colore topolabili di tipo fenotipico e potrebbe rappresentare una disfunzione della tiroide con coinvolgimento di altri organi (zona dove si trova la macchia). Maggiori informazioni sulle macchie nell’iride.
Rispetto alle localizzazioni dei segni della tiroide in iridologia abbiamo un’altra zona molto significativa. Si tratta dello spazio 7 nella mappa dello Spazio-Rischio del Dott. D. Lo Rito. Ritengo molto valido questo lavoro sull’Orlo Pupillare Interno, che rileva nell’O.P.I. i riflessi di tutti i distretti dell’organismo. La tiroide in iridologia per il sistema dello Spazio-Rischio è individuata nello spazio 7.
Oltre alle zone viste sin qui, ci sono altre segnature che potrebbero indicare danni alla tiroide in iridologia. Ad esempio l’ovalizzazione orizzontale della pupilla, i segni sclerali, i corpuscoli nella pupilla ed altri. Tuttavia in questa sede ci limiteremo ad esporre i casi relativi alle aree delle mappe iridologiche viste sopra.
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Noduli alla tiroide in iridologia: 3 casi studio
Noduli alla tiroide caso n. 1:
Donna di 61 anni con angioma al fegato, ipertensione e noduli tiroidei. Nell’iride di sinistra è presente una lacuna aperta a ridosso del collaretto ed una macchia nella zona ciliare relativa alla tiroide (B. Jensen).
Noduli alla tiroide caso n. 2:
Donna di 52 anni. Seno fibrocistico, polipi all’utero, noduli freddi alla tiroide. Nell’iride destra ipertrofia dell’O.P.I. nello spazio 7 e nell’iride di sinistra lacuna e diradamento nella zona tiroidea a ridosso del collaretto.
Noduli alla tiroide caso n. 3:
Donna di 63 anni. Fibrillazione atriale, forame ovale pervio, alti livelli di B12, bronchiectasie, diagnosi di sarcoidosi, noduli tiroidei. Iride destra con macchia microbica in zona ciliare relativa alla tiroide.
Ipotiroidismo in iridologia: 2 casi studio
Ipotiroidismo caso n. 1:
Uomo 39 anni. Importante manifestazione di ipotiroidismo da bambino.
Sono evidenti le lacune ad ore 3 ed ore 9 nell’iride destra.
Ipotiroidismo caso n. 2:
Donna 37 anni. Fibroma uterino e poliposi, colesterolo alto, pregressa candidosi, sindrome premestruale e metrorragie, coliche renali pregresse, aumento ponderale da ipotiroidismo.
In entrambe le iridi macchie in zona nasale. In particolare la zona dell’iride sinistra è interessata da una eterocromia settoriale. Disfunzioni della tiroide sono spesso collegate con problemi epatici (vedi il fegato in iridologia). Inoltre gli estrogeni sono antagonisti della tiroide come in questo caso di iperestrogenismo.
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Tiroidite di Hashimoto in iridologia
La tiroidite è una malattia su base autoimmune di cui non si conosce la causa esatta. In questi casi le funzioni della tiroide possono alternarsi nel tempo tra ipertiroidismo ed ipotiroidismo, oltre che modificare la struttura con noduli, gozzo, etc. Nelle osservazioni iridologiche dovremmo fare il focus sulla componente autoimmune. Abbiamo discusso qui l’argomento dell’autoimmunità nell’iride. Il sistema immunitario, così come nell’organismo, è pressochè ubiquitario anche nell’iride. Tuttavia il collaretto risulta molto coinvolto quando ci sono disfunzioni immunitarie come infiammazioni, autoimmunità, etc.
Tiroidite di Hashimoto: 3 esempi.
Nella foto sotto potete osservare 3 esempi di Tiroidite di Hashimoto riflessa nell’iride. In particolare c’è da notare l’inspessimento e sbiancamento (infiammazione) del collaretto in zona tiroide. Negli esempi B e C, oltre al segno sul collaretto, sono presenti dei piccoli nodulini che rappresentano una attività macrofagica.
Tiroidite di Hashimoto caso 4:
Donna 48 anni. Sindrome di Gilbert, vitiligine, eczema seborroico, cistiti ricorrente, microcalcoli renali pregressi, ovaio microcistico e fbromi all’utero. Tiroidite di Hashimoto con noduli alla tiroide da circa 8 anni.
Nella foto potrete notare il collaretto che forma una S rovesciata luminescente e biancastra ad ore 9, indicativa della tiroidite. La suddetta segnatura è accompagnata da importante diradamento della trama in zona ciliare indicativa per i noduli.
Carcinoma alla tiroide
I tumori alla tiroide:
Per il carcinoma alla tiroide in iridologia le zone coinvolte restano le stesse viste sin’ora. In genere per un disturbo così importante sono presenti ulteriori segnature accessorie che andranno a completare il quadro, come ad esempio segni sulla sclera, fuga pupillare, macchie microbiche, etc. Tuttavia non è sempre così.
Di seguito mostriamo le foto dell’iride scattate ad alcuni soggetti che avevano avuto un tumore alla tiroide.
Carcinoma alla Tiroide caso 3:
L’esempio che segue è una sfida a tutti coloro che si fanno promotori dell’iridologia clinica.
Donna 21 anni. All’età di 5 anni vengono asportate le ovaie per un tumore. All’età di 14 anni carcinoma alla tiroide.
Segni nelle ovaie e sulla tiroide ci sono senz’altro. Tuttavia la domanda è:
chi in coscienza avrebbe potuto diagnosticare 2 tumori ad una ragazza di 21 anni, soltanto guardando questi segni?
Conclusioni
I segni della tiroide in iridologia sono degli indicatori di rischio. Infatti dalla sequenza delle immagini mostrate, potrete facilmente intuire che i segni iridologici non permettono di distinguere una tiroidite da disturbi più seri come un carcinoma alla tiroide. Dobbiamo infatti riportare che le varie malattie della tiroide non si riflettono sull’iride sempre allo stesso modo. Inoltre, anche se di rado, ci sono casi in cui la malattia della tiroide non ha alcun riflesso nell’iride.
Pertanto quando parliamo di tiroide in iridologia dobbiamo intendere di un’area fisiologica a rischio, sulla quale porre attenzione per prevenire una malattia e mantenersi in salute. L’informazione iridologica può essere preziosa per la salute, poichè è facilmente riscontrabile molto tempo prima che le cose accadano.
In definitiva non è possibile valutare in modo clinico la tiroide in iridologia, ovvero non esiste la possibilità di individuare una malattia in atto dai soli segni iridologici.
Tuttavia l’esame iridologico può precedere le analisi cliniche nella prevenzione ed eventualmente affiancarsi in modo complementare per comprendere meglio il percorso della malattia conclamata.
Grazie dell’attenzione
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