In questo articolo ci occuperemo della Sindrome Metabolica. Si tratta di una condizione morbosa che ha come principale causa la resistenza insulinica. Vedremo i sintomi della sindrome metabolica ed i rischi ad essa collegati. Scopriremo i segni dell’iride per il dismetabolismo degli zuccheri ed infine i rimedi naturali più adatti per la sindrome metabolica.
Sommario dei contenuti
La Sindrome metabolica
La Sindrome metabolica è definita da una costellazione di fattori fisiologici, biochimici, clinici, e metabolici interconnessi fra di loro e che aumentano il rischio di malattie cardiovascolari di tipo aterosclerotico ed il rischio di diabete mellito di tipo 2. Le cause ed i sintomi della Sindrome Metabolica sono rappresentate da:
– la resistenza insulinica e l’intolleranza al glucosio,
– l’obesità viscerale,
– La steatosi epatica,
– la dislipidemia aterogena e l’ipercolesterolemia,
– la disfunzione endoteliale,
– la predisposizione genetica,
– la pressione sanguigna elevata,
– lo stato protrombotico (ipercoagulabilità),
– lo stato proinfiammatorio
– ed infine ma non certo per importanza lo stress cronico.
Ci sono diverse definizioni di sindrome metabolica, ma i criteri più comunemente usati per la definizione attualmente provengono dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO), dal National Cholesterol Education Program Adult Treatment Panel (NCEP-ATP III) e dall’International Diabetes Federation (IDF).
La Sindrome Metabolica è un contesto di fattori che predispongono ad un pericoloso attacco di cuore. I principali fattori sono l’iperglicemia da resistenza insulinica, l’obesità addominale, il colesterolo alto, l’accumulo di placche ateromatose e la pressione sanguigna alta.
La Sindrome Metabolica quindi è un contesto fisiologico-metabolico e non rappresenta una diagnosi clinica vera e propria. Tuttavia si tratta di una predisposizione, peraltro di una certa gravità, verso alcune importanti malattie. In questo quadro di predisposizione l’Iridologia ci permette di evidenziare alcuni elementi, i quali ci possono indirizzare verso indagini cliniche specifiche atte a confermare la presenza della Sindrome Metabolica e di conseguenza prendere in seria considerazione un drastico cambio dello stile di vita.
L’Obesità Addominale è il primo sintomo
La maggior parte delle persone è consapevole che l’eccesso di peso porti a gravi rischi per la salute. Infatti fra i sintomi principali della sindrome metabolica vi è la forma del corpo. Un corpo a forma di mela tende a trasportare grasso sopra il giro vita, mentre un corpo a forma di pera porta il grasso sotto il giro vita. La cattiva notizia è che le persone con la forma del corpo a mela, dove il grasso si accumula dentro l’addome e tra gli organi interni, sono a rischio molto più elevato di sviluppare gravi condizioni di salute croniche. L’errata alimentazione e la mancata attività fisica restano le cause principali dell’obesità, anche se non sono le uniche.
Ovviamente se queste persone faranno cambiamenti dietetici e di stile di vita potrebbero più facilmente migliorare la loro forma fisica, e questa è la buona notizia.
Le persone con il corpo a forma di mela tendono ad avere tassi più elevati di Resistenza Insulinica (il precursore del diabete di tipo 2) e livelli anormali di grassi nel sangue. L’obesità addominale, facilmente evidenziabile da una semplice misurazione del giro vita, sembra essere il fattore di più immediata evidenza della Sindrome Metabolica. I valori limite sono diversi a seconda se consideriamo le valutazioni del NCEP-ATP III (102 cm per i M. / 88 cm per le F.) oppure i riscontri del IDF (94 cm per i M. / 80 cm per le F.).
Prendere le misure
La misurazione precisa della circonferenza della vita è ottenuta utilizzando la tecnica seguente: Individuare la parte superiore dell’anca (cresta iliaca) e prendere la misura appena al di sopra questo punto di riferimento, laddove un dito può essere inserito tra la cresta iliaca e la costola più bassa. Assicurarsi che il percorso del nastro sia posizionato orizzontalmente, cioè parallelo al pavimento. Misurando ad un livello appena sopra la cresta iliaca e posizionando il nastro orizzontalmente, indipendentemente dal fatto che l’ombelico risulti sopra o sotto il nastro, avrete la giusta misurazione della circonferenza della vita e dovrebbe corrispondere al diametro massimo addominale.
La misurazione va fatta in piedi ed in posizione eretta assicurandosi di avere rilassato i muscoli addominali. La pelle non dovrebbe essere pressata dal nastro. Quando si fa riferimento alla misura della circonferenza della vita, non si intende il percorso della cinghia dei pantaloni. Gli uomini in particolare possono avere una dimensione relativamente normale della cintura, ma possono avere una circonferenza addominale significativamente superiore del giro vita.
La Resistenza Insulinica è il secondo sintomo
L’Insulino resistenza è un’altro sintomo della Sindrome Metabolica. Anzi secondo certi autori ne è la causa principale. Vediamo in breve di cosa si tratta. Affinché il corpo e il cervello possano funzionare bene, il livello di zucchero nel sangue dovrebbe essere costante nel tempo. Quando i livelli dello zucchero nel sangue tendono troppo verso l’alto o troppo verso il basso, si genera una situazione che può essere dannosa per la salute se protratta nel tempo. Il nostro corpo produce un ormone efficace per mantenere i livelli di zucchero nel sangue entro una gamma di valori molto specifica: l’Insulina.
L’Insulina rilasciata dal pancreas contribuisce a ristabilire l’equilibrio degli zuccheri nel sangue. Esiste tuttavia la possibilità che si sviluppi una situazione di resistenza all’insulina. L’obesità (dismetabolismo dei grassi) e lo stress cronico (cortisolo) sembrano essere le cause principali dell’insulino-resistenza.
Tale situazione di Resistenza Insulinica gioca un ruolo chiave nella Sindrome Metabolica e si riferisce alla diminuita capacità delle cellule di rispondere all’azione dell’insulina. Ciò significa che sempre più insulina deve essere prodotta dal pancreas per mantenere i livelli ottimali di zuccheri nel sangue. Nel tempo il pancreas tenderà ad esaurirsi non potendo più produrre livelli così elevati di insulina con la conseguenza di livelli aumentati di zuccheri nel sangue (iperglicemia). La Resistenza Insulinica è pertanto un precursore significativo per il diabete di tipo 2.
Nella diagnosi Iridologica c’è un’area specifica ad ore 11 nell’occhio di destra che evidenzia la resistenza insulinica. Altre segnature sono presenti nell’iride rispetto al dismetabolismo degli zuccheri e per questo rimandiamo all’articolo-tutorial già pubblicato. Nello stesso articolo si potrà apprezzare l’esposizione delle segnature iridologiche di tipo genetico che ci possono guidare verso una predisposizione di origine genetica alla Sindrome Metabolica, che prescinde quindi dai fattori ambientali. Con segni di tipo genetico, predispositivi al dismetabolismo degli zuccheri, sarà necessario un impegno maggiore nel contrastare la Sindrome Metabolica.
La Dislipidemia Aterogena è il terzo sintomo
La aterosclerosi rappresenta il sintomo più grave della Sindrome Metabolica. La patogenesi dell’aterosclerosi nella Sindrome Metabolica è legata alla cosiddetta “dislipidemia aterogena” (DA). L’Aterosclerosi viene favorita da un aumento del colesterolo LDL e dei trigliceridi, con basso livello di colesterolo HDL.
Nella diagnosi iridologica il segno che evidenzia la tendenza a dislipidemia aterogena è il Gerontoxon. I vari livelli di gravità della segnatura sono proporzionali al rischio cardio-vascolare e cerebrale. La presenza di un Gerontoxon importante ci indurrà a procedere con indagini cliniche più accurate. Ad esempio quando il Gerontoxon assume una sfumatura giallastra potrebbe esserci un aumento del rischio cardio-vascolare e cerebrale. I livelli di omocisteina nel sangue sono un altro parametro che va senz’altro controllato per accertare un eventuale aumento dell’ipercoagulabilità. Vedi articolo sul Gerontoxon
La Steatosi epatica è il quarto sintomo
Secondo questa ricerca il 73% dei casi di sindrome metabolica presentava anche fegato steatosico (grasso). Nelle conclusioni leggiamo che “è stato riscontrato che il fegato grasso è altamente prevalente nella sindrome metabolica e la diagnosi precoce del fegato grasso può aiutare a modificare il decorso della malattia e a ritardare complicazioni più gravi come la cirrosi epatica e il carcinoma epatocellulare.”
Lo Stress Cronico
Geneticamente parlando, lo stress ed la relativa produzione di cortisolo per far fronte alle varie situazioni ambientali, doveva servire ad un’azione improvvisa e fulminea: attacca o fuggi di fronte ad una minaccia per la sopravvivenza. Ai giorni nostri la secrezione di cortisolo viene stimolata costantemente da innumerevoli situazioni di stress. Il traffico e la fretta, la rata del mutuo, il vicino di casa, la perdita del lavoro, etc. sono solo alcune delle situazioni che tutti noi conosciamo ed alle quali siamo giornalmente esposti.
La scala degli eventi stressanti di Holmes e Rahe, descrive circa 50 situazioni nelle quali lo stress potrebbe cronicizzare. Ad esempio Decesso del coniuge, Divorzio, Separazione, Prigionia, Infortunio o malattia personale, Matrimonio, Licenziamento, Riconciliazione coniugale, Pensionamento, Malattia di un familiare, Gravidanza, Difficoltà sessuali, Aumento del nucleo familiare, Ristrutturazione negli affari, Cambiamenti finanziari, Morte di un amico, Cambio di lavoro, Litigi familiari, Mutuo o ipoteche, Responsabilità professionali, allontanamento da casa di un figlio, Problemi con parenti acquisiti, Problemi con i superiori, etc….
Anche i Cambiamenti stressano: condizioni di vita, orari e abitudini, residenza, scuola, attività sociali e religiose, alimentari.
Nello stress cronico l’esposizione prolungata ad alti livelli di cortisolo predispone il corpo ad inibizione del parasimpatico e contemporanea attivazione del simpatico. Si ha anche aumento della prolattina, diminuzione del testosterone, diminuzione della liberazione del GH e insulino-resistenza. Lo stress cronico favorisce quindi una aumentata produzione di cortisolo con la conseguenza di un innalzamento continuo degli zuccheri nel sangue.
Gli zuccheri nel sangue favoriscono l’azione verso una situazione di minaccia per la sopravvivenza, ma in una situazione di stress prolungato gli stessi zuccheri andranno a favorire l’insorgenza di insulino-resistenza. Questa situazione può essere osservata nei pazienti che hanno la sindrome di Cushing, dovuta alla sovrapproduzione di cortisolo plasmatico. I pazienti con sindrome di Cushing manifestano resistenza all’insulina e molti sviluppano il diabete di tipo 2. Inoltre, i pazienti che ricevono corticosteroidi come trattamento delle malattie, mostrano anche la resistenza all’insulina.
In Iridologia abbiamo alcune segnature che ci evidenziano la presenza di Stress Cronico.
Il cosiddetto “Asse dello Stress” è rappresentato dalla contemporanea presenza di segni che coinvolgono la zona del surrene e la zona dell’ipofisi/ipotalamo. Anche l’ovalizzazione pupillare come la midriasi evidenziano una attivazione del simpatico e quindi una possibile situazione di stress attiva al momento. Inoltre segni di Cronorischio (D.Lo Rito) possono rappresentare momenti di innesco per stress cronico a partire da un evento specifico (disturbo post-traumatico da stress). Inoltre come abbiamo già visto nell’articolo sul Gerontoxon, esso può essere il risultato di una intensa e/o prolungata situazione di stress.
Trattamenti per la Sindrome Metabolica
L’inversione di rotta necessaria a contrastare la Sindrome Metabolica richiede un intervento multidisciplinare e spesso un certo impegno a carico dell’interessato. Sebbene esistano integratori e farmaci che possono e spesso devono essere prescritti dal medico come in caso di pressione alta, ipercolesterolemia, diabete di tipo 2, questi restano interventi che contrastano gli effetti della Sindrome Metabolica senza intaccarne minimamente le cause. I risultati migliori per contrastare la situazione ed evitare veramente i rischi che la Sindrome Metabolica comporta, provengono dal cambio di stile di vita rappresentato da 3 pilastri principali:
esercizio fisico, abitudini alimentari, modulazione dello stress.
In una strategia efficace vanno definiti obbiettivi raggiungibili i quali possano gradatamente aumentare la fiducia in se stessi. I risultati raggiunti gratificano la persona ed incoraggiano verso un miglioramento concreto e duraturo. Un obiettivo realistico per le persone in sovrappeso / obese potrebbe essere quello di ridurre il peso corporeo del 7% – 10% per un periodo di va va dai 6 ai 12 mesi. La riduzione del peso dovrebbe essere combinata con un minimo giornaliero di 30 minuti di attività fisica moderata e modulata ad personam.
Le abitudini alimentari dovranno orientarsi verso un profilo nutrizionale con basso apporto di grassi saturi, con riduzione del consumo di zuccheri semplici e di cibi ad alto indice glicemico. I regimi alimentari più adatti comprendono l’assunzione di frutta, verdura, legumi e cereali integrali che dovranno essere inseriti giornalmente nell’alimentazione.
E’ particolarmente consigliato correggere la disbiosi intestinale. A tal proposito è necessario individuare i probiotici più adatti a quei tratti dell’intestino maggiormente indeboliti dalla disbiosi. Inoltre è importante correggere l’eventuale presenza di permeabilità intestinale a carico delle giunzioni strette.
Per contrastare la Sindrome Metabolica potrà infine essere raccomandato qualche integratore (sconsigliato il fai da te) tra i quali: Steroli Vegetali, Cromo, Vitamina D, Magnesio, Coenzima Q10, Acido Lipoico e Cannella, Acidi Grassi Insaturi Epa/Dha, Vanadio, Biotina ed antiossidanti come Vitamine C ed E, Selenio e Zinco. I rimedi naturali d’elezione restano i funghi giapponesi Maitake, Shitake e Reishi. Fonte: The National Center for Biotechnology Information
In questo articolo sulla steatosi epatica ed in quest’altro articolo su come eliminare il grasso troverai tutti i rimedi per il dismetabolismo degli zuccheri che genera la sindrome metabolica.
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